C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Contrasto alla carenza idrica nei Paesi Ue

È stata pubblicata dalla Commissione europea la relazione sui risultati ottenuti dagli Stati membri nel contrasto alla carenza idrica e alla siccità. Anche se nel 2009 nei Paesi dell’Europa meridionale le precipitazioni sono state più elevate rispetto agli anni precedenti non sarà possibile arrestare l’eccessivo sfruttamento delle già limitate risorse idriche europee e invertire le tendenze in atto senza un’azione più incisiva. In molte aree d’Europa l’equilibrio tra domanda di acqua e risorse idriche disponibili infatti ha raggiunto un punto di notevole criticità. La scarsità di acqua è diventata una sfida importante e la nuova relazione della Commissione europea mette in evidenza come in alcuni Paesi dell’Ue vi sia un eccessivo sfruttamento delle falde acquifere. In una recente indagine svolta dalla Commissione europea viene riportato come l’introduzione di requisiti obbligatori per i dispositivi che utilizzano acqua nell’ambito dell’estensione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile potrebbero, ad esempio, permettere un notevole risparmio idrico. Se fossero inclusi tutti i dispositivi domestici che utilizzano acqua sarebbe, infatti, possibile ridurne il consumo del 19%, pari ad una diminuzione del 3,2% del volume di acqua estratto ogni anno nei Paesi dell’Ue.

fonte: http://www.bolognacittalibera.org/profiles/blogs/contrasto-alla-carenza-idrica
giovanni dursi

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