Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

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Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

Una sentenza assolve il docente che in classe aveva criticato la politica israeliana

Torino

Si può criticare la politica dello Stato di Israele, la sua natura di Stato coloniale, il suo uso strumentale dell’Olocausto per giustificare l’ oppressione del popolo palestinese. Si può anche non partecipare alla Giornata della Memoria, perché tutti questi comportamenti sono protetti - come è corretto che sia - non solo dagli articoli 21 e 33 della Costituzione, ma anche dalla normativa vigente, in particolare il decreto legislativo 297/1994.

E’ questo è il contenuto essenziale della sentenza 4490/2009 con cui la giudice del lavoro Daniela Paliaga ha accolto il ricorso del prof. Renato Pallavidini contro l’Amministrazione scolastica torinese che, imbeccata da una campagna stampa di Repubblica e di altri giornali, lo aveva sanzionato fino a fargli perdere uno scatto di anzianità lavorativa per un episodio risalente al gennaio 2007: quando una studentessa aveva chiesto al docente cosa pensasse di Hezbollah e perché non partecipasse alla giornata della Memoria e lui, Pallavidini, aveva risposto con naturalezza e con pieno senso della propria autonomia di docente, che Hezbollah è un movimento di liberazione e che Israele usa l’Olocausto per meglio opprimere i palestinesi e rendersi immune dalle critiche della comunità internazionale. Una sentenza importante, dunque, che mette un freno alle intimidazioni scatenata sistematicamente dalla lobby sionista in Italia contro chi non accetta di essere culturalmente e politicamente complice con la politica israeliana.
http://www.forumpalestina.org/news/2010/Marzo10/26-03-10SentenzaDocente.htm

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