La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

Controllo e repressione: La videosorveglianza per la sicurezza urbana di Verona

Il ministro dell'Interno vara un progetto sperimentale che mette in collegamento tutte le telecamere pubbliche e private esistenti sul territorio

Un esperimento di videosorveglianza 'intelligente' è stato varato a Verona questa mattina dal ministro dell'Interno Roberto Maroni.

«Stiamo sperimentando a Verona - ha detto Maroni - un sistema che mette in collegamento tutte le video sorveglianze pubbliche e private esistenti sul territorio. Ciò vuol dire controllare il territorio e scovare in tempi rapidi e con un sistema intelligente i criminali responsabili di vari reati».

Verona è stata scelta «perchè ha un sistema di video sorveglianza molto diffuso, il comune ha investito infatti in maniera consistente in questo settore, poi perchè la città veneta ha una dimensione intermedia tra i comuni più piccoli e quelli più grandi e ci permette quindi di sviluppare un test che possa essere utilizzato per tutte le realtà».

Il progetto utilizza una tecnologia di videosorveglianza intelligente, in grado cioè di individuare comportamenti sospetti e segnalarli ad un Centro servizi video che mette 'a rete' le immagini di varie telecamere, in modo di seguire gli spostamenti dei soggetti ripresi. L'acquisizione delle immagini, effettuato sulla base di criteri prestabiliti, consente agli operatori di individuare le situazione critiche e segnalarle alle forze dell'ordine. Viene anche assicurata la disponibilità della memoria dei contenuti e la loro catalogazione per statistiche ed analisi investigative.

Al termine della sperimentazione, che durerà sei mesi, il ministro traccerà un bilancio dei risultati per verificare la funzionalità del sistema.

fonte Ministero Interno

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