Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

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Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

Controllo e repressione: La videosorveglianza per la sicurezza urbana di Verona

Il ministro dell'Interno vara un progetto sperimentale che mette in collegamento tutte le telecamere pubbliche e private esistenti sul territorio

Un esperimento di videosorveglianza 'intelligente' è stato varato a Verona questa mattina dal ministro dell'Interno Roberto Maroni.

«Stiamo sperimentando a Verona - ha detto Maroni - un sistema che mette in collegamento tutte le video sorveglianze pubbliche e private esistenti sul territorio. Ciò vuol dire controllare il territorio e scovare in tempi rapidi e con un sistema intelligente i criminali responsabili di vari reati».

Verona è stata scelta «perchè ha un sistema di video sorveglianza molto diffuso, il comune ha investito infatti in maniera consistente in questo settore, poi perchè la città veneta ha una dimensione intermedia tra i comuni più piccoli e quelli più grandi e ci permette quindi di sviluppare un test che possa essere utilizzato per tutte le realtà».

Il progetto utilizza una tecnologia di videosorveglianza intelligente, in grado cioè di individuare comportamenti sospetti e segnalarli ad un Centro servizi video che mette 'a rete' le immagini di varie telecamere, in modo di seguire gli spostamenti dei soggetti ripresi. L'acquisizione delle immagini, effettuato sulla base di criteri prestabiliti, consente agli operatori di individuare le situazione critiche e segnalarle alle forze dell'ordine. Viene anche assicurata la disponibilità della memoria dei contenuti e la loro catalogazione per statistiche ed analisi investigative.

Al termine della sperimentazione, che durerà sei mesi, il ministro traccerà un bilancio dei risultati per verificare la funzionalità del sistema.

fonte Ministero Interno

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