La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

"Amianto nell'acqua, a Bologna"

Bologna, 27 novembre 2009 - Amianto nell'acqua che scorre in alcune tubature bolognesi. La denuncia porta la firma dell’Aea, l’Associazione esposti amianto (Aea), che lunedì presenterà un esposto in Procura sull’argomento. “Il 15 settembre 2009 - scrive in un lungo comunicato Vito Totire, presidente Aea - è risultata positiva la ricerca di amianto nell’acqua prelevata a Bologna in via Gerusalemme, proprio la strada in cui abita l’ex-presidente del Consiglio dei ministri”, Romano Prodi. “E’ almeno la terza volta in pochi anni - aggiunge - nonostante la politica dei pannicelli caldi promessa da Hera". Il riscontro, viene spiegato, “è stato di una fibra per millimetro quadrato, equivalente a circa 759 fibre/litro”.



Secondo l’associazione, per eliminare l’amianto non è sufficiente il sistema adottato finora dalla spa multiservizi: ricoprire le tubature. Queste, secondo Totire, vanno sostituite. “Hera deve trovare 250 milioni di euro per fare una bonifica integrale e Bologna così darebbe un esempio a tutta Italia”, dice Totire. Già in passato "abbiamo fatto alcuni esposti alla magistratura ed uno lo presenteremo lunedì prossimo", fa sapere ancora, "in quanto occorre non rimuovere psicologicamente il problema, ma rimuovere fisicamente le tubazioni".



Ai magistrati Totire chiede di non ripetere l’"errore" fatto archiviando i precedenti esposti. "Forse - conclude - sarebbe stato più ergonomico, invece che chiudere l’inchiesta, andare ad un dibattimento e, quantomeno, ‘sentire’ chi ha fatto l’esposto".
fonte il resto del carlino bologna

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