Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Cile, uno Stato nello Stato


I Mapuche disposti a chidere al governo di Santiago la creazione di uno Stato autonomo nel sud del Paese

Le continue polemiche che animano il rapporto fra il governo della presidente Michelle Bachelet e le comunità Mapuche cilene non fanno altro che dissotterrare un vecchio discorso a cui i leader indigeni sono molto affezionati: la creazione di uno Stato Mapuche indipendente.

La nascita di un governo autonomo da sistemare geograficamente nel sud del Paese sarebbe una soluzione al conflitto generato da quella che i Mapuche considerano un'usurpazione delle terre che abitano fin dal tempo dei tempi da parte delle grandi industrie idroelettriche e forestali.
La conferma arriva da uno dei leader Mapuche, Aucan Huilcaman, inizialmente perplesso sulla creazione di uno stato indigeno. ""Sarebbe possibile creare una nazione Mapuche dove si possa convivere in armonia e sotto una legislazione propria" dice Huilcaman.
Il leader non si ferma a questo e sottolinea come i Mapuche oggi siano il 10 percento dell'intera popolazione cilena.

Comunque, non è tutto oro quello che luccica. La gestione "politica" della comunità potrebbe, nonostante i buoni propositi, risultare particolarmente complicata. Forse è anche per questo motivo che a Gustavo Quilaqueo, indio Mapuche, è venuto in mente di fondare il primo partito politico della comunità indigena: il partito nazionalista Mapuche. Quilaqueo però è consapevole che le proposte che verranno presentate non godranno di molta considerazione da parte della politica cilena. Come avvenuto, purtroppo, in passato. Nonostante tutto, Quilaqueo è convinto che l'unica via possibile da percorrere per vedere lo sviluppo della comunità Mapuche e affinchè questa possa avere più voce nel capitolo sociale cileno, debba essere quella della lotta politica. E per farla ha deciso di iniziare la raccolta delle 5 mila firme necessarie per "legalizzare" il suo partito.
Il dibattito è aperto. La decisione dei nativi cileni potrebbe anche influenzare tutte quelle comunità indigene che all'interno dei loro paesi non trovano spazi sufficienti a garantire loro sviluppo sociale e culturale.
da peacereporter

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