L'Europa la stiamo distruggendo noi!
Alla fine della grande guerra Paesi come la Gran Bretagna o la Francia avviarono degli interventi per far salvo l'onore di chi venne fucilato, decimato, durante quella tremenda carneficina che fu la prima guerra mondiale. In Italia, son passati più di cent'anni e ancora il provvedimento finale non c'è. Anzi, un primo intervento legislativo si fermò, ora ve ne è un secondo, a firma della senatrice Rojc che è fermo alla commissione in Senato, e si spera possa giungere a buon fine entro questa legislatura. Anche se son passati più di cent'anni, è doveroso e necessario restituire dignità e onore a chi è stato fucilato, con processi farsa, veri o senza neanche alcun processo durante la prima guerra mondiale. Italiani che spararono ad altri italiani. Una delle rivolte più eclatanti fu sicuramente quella della Brigata Catanzaro che si consumò a Santa Maria la Longa dove venne apposta dal Comune anche un targa a ricordo dei 28 soldati fucilati nella più grande rivolta che si registrò all'interno dell'esercito italiano. Spararono dei colpi anche contro la villa che ospitava D'Annunzio, lo cercarono, non lo trovarono, se non alla loro fucilazione a cui ipocritamente dedicò anche dei versi, pur avendo il potere di fermare quello scempio. Sarebbe bastato un suo gesto. Ma non ci fu. Il numero esatto dei decimati è sconosciuto, quello dei processati tramite un fantomatico processo dovrebbe aggirarsi intorno a 750 militari, si tratta di migliaia di soldati uccisi da italiani per ordine di italiani. Una carneficina, un tragedia, un dramma nel dramma. Il disegno di legge in questione prevede nel suo primo articolo "la restituzione dell'onore" agli
appartenenti alle Forze armate italiane che, nel corso della prima
Guerra mondiale, vennero fucilati senza le garanzie del giusto processo,
con sentenze emesse dai tribunali militari di guerra, ancorché
straordinari. A questo fine dovranno essere altresì promosse iniziative
volta al recupero della memoria di questi caduti, in particolare la
ricerca storica sulle vicende del primo conflitto mondiale, con
specifico riferimento a questi tragici episodi. L'articolo 2
prevede che i nomi dei militari delle Forze armate fucilati nel
corso della prima Guerra mondiale, in forza del disposto dell'articolo
40 del codice penale per l'esercito del 1869, e della circolare del
Comando supremo n. 2910 del 1° novembre 1916 siano inseriti, su istanza
di parte, nell'Albo d'oro del Commissariato generale per le onoranze ai
caduti. E' altresì prevista l'installazione di un'iscrizione
commemorativa nel complesso del Vittoriano ed in tutti i sacrari
militari. L'articolo 3 affida al Ministero della difesa il dovere di
disporre la piena fruizione degli archivi delle Forze armate e
dell'Arma dei carabinieri relativi a questi episodi, ove non già versati
al sistema degli archivi di Stato. L’articolo 4 prevede
che il Comitato tecnico-scientifico per la promozione d'iniziative di
studio e ricerca sul tema del «fattore umano» nella prima Guerra
mondiale (istituito con decreto del Ministro della difesa del 16
ottobre 2014), pubblichi e diffonda le proprie ricerche su questo tema,
mentre l'articolo 5 stabilisce la clausola di invarianza finanziaria.
Le famiglie dei processati, dei fucilati, dei decimati aspettano da più di cent'anni, come il Paese che non si può più permettere un ritardo, che sarebbe clamoroso e ingiusto verso chi ha subito profonde ingiustizie in quella carneficina umana che fu la prima guerra mondiale.
mb
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