Quando il re incontrò a Ronchi... Mussolini, un incontro "profetico" per le sventure dell'Italia

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  Che i rapporti tra il re e Mussolini furono importanti, è notorio, almeno fino al colpo di coda del luglio 1943 quando si decise di ridimensionare il suo potere con il re che gli voltò letteralmente le spalle, mettendolo agli arresti. Uno degli incontri più significativi tra questi due personaggi, tutt'altro che felici della nostra storia repubblicana, avvenne a Ronchi, durante la prima guerra mondiale. Quando il re nell'ospedaletto di Ronchi si recò appositamente per porre il suo saluto a Mussolini che la stampa di allora descriveva "caporal maggiore gravemente ferito" in relazione ad una esercitazione sul Carso, dove non combattè mai direttamente contro gli austriaci. In tale incontrò il re mormorò al conte di Ruffia: "ecco un uomo che farà molta strada". Incontro profetico per le sventure che avrebbe dovuto patire l'Italia a causa di questi due protagonisti infelici della nostra storia,  avvenuto in quell'edificio scolastico realizzato sotto l...

Monfalcone, la babele del Friuli Venezia Giulia

 

La Rocca di Monfalcone, simbolo della città, domina dall'alto ora con il presepe, ora con il tricolore. Certo, siamo in Italia, certo, il tricolore è la bandiera della nostra nazione, certo, il tricolore in Italia non ha mai unito veramente, certo, c'è chi vorrebbe scopiazzare gli americani, con bandierine issate in ogni abitazione, e bandiera a stelle e strisce anche nei bagni pubblici. A quei livelli non siamo arrivati. Ma se in America la bandiera americana è anche percepita come simbolo di integrazione, e non solo di esaltazione nazionalistica estrema, che spesso si confonde con il sentimento patriottico, in Italia, la cui unità si è fatta con la forza e la violenza e le guerre, verso quella bandiera non è mai sorto veramente un vero amore. Soprattutto qui, nel confine orientale, dove tricolore significa occupatore, in zone fedeli all'imperatore baffuto. 

La Rocca di Monfalcone simbolo della città, è da un pò di tempo illuminata con i colori dell'Italia. Monfalcone italianissima. Presente? No. Assente. Un tricolore isolato, che parla a se stesso, nella sua solitudine, di chi avrebbe forse voluto dar chissà quale messaggio. Monfalcone è oggi la vera Babele del Friuli Venezia Giulia. La città con la più alta percentuale di stranieri in proporzione alla popolazione, un frullato di lingue e identità diverse. E te ne accorgi camminando nelle serate monfalconesi. Ogni realtà avrà il proprio bar di riferimento, dai rumeni, agli albanesi, dai bengalesi, ai napoletani, dai serbi, ai croati, poi ci sono ovviamente anche i bisiachi, quelli che non vogliono mescolarsi con questa babele, e quelli che invece se la godono, ma per quanto si possono sentire non coinvolti, in verità tutti son dentro questa piccola ma grande babele monfalconese. Ed il tutto nel giro di pochi metri.

La nuova Italia passa da qui, piaccia o non piaccia,in una città dove l'identità è in movimento, eterogenea, in continua trasformazione, dove il monfalconese doc non esiste, ma esiste, questo sì, un grande contenitore di lingue ed identità, che si spera un giorno possano dare alla città di Monfalcone anche una connotazione di multiculturalità, perchè per essere multiculturale non basta essere un contenitore di nazionalità diverse, ma bisogna saper viverle queste diverse nazionalità con spirito di condivisione e reciprocità, quello che a Monfalcone, salvo qualche rara eccezione, oggi non c'è.

mb

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