Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Se la richiesta di usare il pugno duro con l'Egitto è solo una "reazione emotiva". Tanto fumo e poca sostanza dall'audizione di Conte


Forse è la prima volta che una commissione d'inchiesta si riunisce a così tarda ora, o forse no. Poco importa. Sinceramente le attese verso l'audizione di Conte non erano alte perchè si sapeva già cosa avrebbe risposto. Ed infatti ha risposto come più o meno ci aspettavamo che rispondesse. Ovvero, dicendo tutto per non dire niente. Dice che le relazioni con l'Egitto non sono al massimo delle potenzialità, ma alla domanda su cosa l'Egitto non avesse ottenuto, visto che dal 2013 da quando c'è Al Sisi ha ottenuto tutto quello che ha voluto, risponde che la questione è più complessa è si deve leggere in sostanza in chiave di geopolitica. Boh. Quando gli viene fatto osservare che i suoi governi sono quelli che hanno venduto più armi al mondo all'Egitto, ponendosi addirittura al primo posto, dal quarantesimo, ciccia. Quando gli si domanda cosa ha riferito Al Sisi, dice che pubblicamente non lo si può riferire perchè i prossimi capi di Stato con cui si sentirebbe non si fiderebbero più. Però a rendere pubblica una riflessione avuta con la famiglia di Giulio, quella no, non è un problema. E che dire della "perla" di quando osserva che è una sorta di "moto d'orgoglio"o reazione emotiva la necessità  di cambiare il tiro con l'Egitto? Il riferimento è al richiamo dell'ambasciatore dall'Egitto. Ciò ti lascia senza parole. Per non parlare dell'arrampicarsi infelice sugli specchi per mantenere i rapporti con quella dittatura, siam messi così! Malissimo. Insomma, l'Egitto sa di tenere in scacco l'Italia, sa che questo governo non cambierà linea, e che forse a parte qualche irrilevante accontentino, oltre non si andrà. Non resta che aspettare il prossimo quinto governo per vedere se ci sarà qualche cambiamento? Certo che se questo era il governo del cambiamento, che dire? Fate un pò voi. Trovate la differenza tra il governo Renzi, Gentiloni, Conte 1 e Conte 2. Io non la vedo.

mb

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