Non c'è due senza tre...la nuova commissione d'inchiesta sull'operazione Moro

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  Sei film, decine e decine di libri, due commissioni d’inchiesta parlamentare e ora ne arriverà una terza, pare, per cercare di far luce per quanto possibile su tutte quelle zone oscure che connotano l’affare di Stato Moro. Perché alla fine dei conti è di questo che si tratta e stiamo parlando. Le narrazioni, i racconti che si sono susseguiti negli anni hanno falsato, a livello di immaginario collettivo, la realtà. Oramai lo hanno capito anche coloro che hanno gli occhi coperti dal miglior prosciutto DOP che non hanno fatto tutto da soli, i fantomatici rivoluzionari brigatisti e che nell’operazione Moro sono state coinvolte una pluralità di soggettività, che avranno abbracciato tanto organizzazioni criminali che eversive che connesse anche agli apparati di sicurezza di uno o più Stati. Da GLADIO a quant’altro, ma un conto è muoversi nella melma del vago, un conto quanto più indizi costituiscono una prova. Il memoriale brigatista è stato un capolavoro politico e

L'Italia rischia il cortocircuito perfetto nella guerra in Libia tra l'Egitto e la Turchia. La linea rossa è Sirte


L'Italia è a un passo dal realizzare il suo capolavoro. Da un lato arma una delle dittature più feroci sulla faccia della Terra che ha uno degli eserciti più potenti al mondo. L'Egitto. Dall'altro, in Libia, è alleato di chi è avversario dell'Egitto di Al Sisi, che appoggia, la Turchia che è vicina ai fratelli Mussulmani, quelli che sono odiati come pochi dall'Egitto che hanno liquidato questa forza come organizzazione terroristica. La linea rossa è Sirte. Presa Sirte da parte di Sarraj, anche se pare che possa essere conquistata facilmente, l'Egitto scenderà militarmente in campo a difesa di Haftar. E l'Italia, che farà? Il solito colpo al cerchio ed alla botte? La sua solita politica da spicciola? In Libia rischiamo veramente un cortocircuito storico, pazzesco, come non mai nella storia della Repubblica italiana. Si è a un passo dalla guerra tra Egitto e Turchia, due potenze militari enormi, e l'Italia si pone nel mezzo. Da un lato arma l'Egitto di cui continua ad esserne sotto scacco e non ottenere neanche mezza virgola di giustizia per l'omicidio di stato di Giulio Regeni. Dall'altro non può neanche schierarsi contro la Turchia, perchè il ricatto di aprire le frontiere e far partire milioni di migranti è sempre dietro l'angolo. Non c'è che dire. Un grande capolavoro.
mb



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