Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

La presa in giro italiana con l'Egitto. Dare un colpo al cerchio e uno alla botte

Ma veramente c'è qualcuno che crede possibile che questa dittatura egiziana che da quattro anni e mezzo prende in giro una nazione intera sull'omicidio di stato di Giulio, possa ora cambiare rotta? Ora che la commessa della vergogna sta andando in porto? E per quale diamine di ragione dovrebbe mai farlo? E poi sinceramente non si capisce il perchè l'Italia da un lato debba armare una malefica dittatura che annienta i diritti umani e liquida come minaccia per la sicurezza nazionale o terrorista tutto ciò che la può ostacolare anche minimamente, e dall'altro debba pretendere che quella dittatura possa consegnare mandanti ed esecutori dell'omicidio di stato di Giulio. Non c'è alcun nesso logico in tutto ciò. Nessuno.  E' una cosa priva di senso. Stiamo assistendo all'ennesima presa in giro italiana più che egiziana. Perchè gli egiziani sappiamo bene come si sono comportati e da costoro non ci si aspetta più nulla, se non ulteriori prese in giro, ma il problema è l'Italia. Armare una dittatura come quella egiziana è un qualcosa di sconcertante. Eppure non viene messo in discussione, salvo le solite voci contrarie che non sono in grado di bloccare questa operazione, perchè semplicemente non si hanno gli strumenti per farlo. Insomma, un colpo al cerchio ed uno alla botte, dalla parte egiziana se la ridono, e noi qui a fare la parte dei fessi. Le cose sono due. O ci credono veramente a quello che fanno, e allora vien da dire, in che mani siamo, oppure mentono sapendo di mentire.
mb




















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