Ancora una volta colpito il cippo di Peteano da mano ignota fascista? Atto da condannare nell'attesa della posa di una nuova targa che ne ricordi la matrice fascista

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Per la seconda volta e nel mese di luglio, una o più mani ignote, hanno imbrattato con della vernice il cippo di Peteano dedicato a  Franco DONGIOVANNI, Carabiniere, Antonio FERRARO, Brigadiere C.C., Donato POVEROMO, Carabiniere Scelto.  Vittime del terrorismo neofascista con la complicità di un sistema corrotto che ha prodotto depistaggi e insabbiamenti per lungo corso. Le domande che sorgono sono varie, perchè si colpisce sempre nello stesso periodo? Sarà qualche vacanziero di passaggio o di ritorno in queste terre nel mese di luglio? C'è qualche messaggio politico? Sicuramente non lo si colpisce per diletto o perchè non si ha nulla da fare. E la matrice è  politica e l'origine potrebbe essere fascista? Probabilmente sì, perchè tanto il contesto politico europeo e globale che il senso di quell'imbrattamento potrebbero indurre a far pensare ciò. Si è imbrattata la memoria di vittime di un attentato fascista. Ci è voluto del tempo, tanto, per ripulirlo dopo il primo imbr...

I Balcani si riuniscono con la "Schengen dei Balcani"? Ma non è il ritorno della Jugoslavia


Superato il centenario della nascita del Regno dei Serbi, croati e sloveni, era il 1 dicembre del 1918, nei Paesi dell'ex Jugoslavia, non è mai tramontata la nostalgia per un periodo storico che ha reso buona parte dell'area dei Balcani una potenza mondiale che lottava per costruire il nuovo ordine mondiale. Poi, si è sfasciato tutto con la morte di Tito, con l'effetto domino dei nazionalismi che hanno comportato un massacro fratricida i cui effetti ancora oggi sono tutt'altro che sopiti, anzi. Di provocazioni se ne contano ogni giorno, tra serbi, croati, sloveni, kosovari, ecc. Nel 1929 nascerà il Regno di Jugoslavia, si arriverà poi ad avere 9 capitali, Lubiana, Banja Luka, Spalato, Sarajevo, Cettigne, NoviSad, Nis, Skopje, passando poi dalla Repubblica socialista Jugoslavia al nulla di oggi. Tanti piccoli Stati divisi, e ognuno guarda al proprio orticello, chi sotto l'influenza degli USA chi della Russia, con la Turchia che prova a conquistarsi fette dei Balcani, vedi il caso dell'autostrada che finalmente dovrebbe unire Belgrado a Sarajevo.  Non c'è neanche una veduta comune su quali e quanti dovrebbero essere i Paesi dei Balcani. Su Wikipedia ad esempio si legge che sono: Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, Bulgaria, Kosovo, Albania, Macedonia del Nord, Grecia e Turchia europea; per alcuni autori anche Slovenia, Romania e Moldavia.
Intanto, mentre la Slovenia è in Europa da tempo, la piccola oasi del capitalismo dei Balcani, la Croazia prova ad entrare nell'area Schengen, i Paesi fuori dal circuito europeo, come si legge sul Piccolo, Serbia, Macedonia del Nord e Albania daranno luogo "alla creazione di una sorta di "piccola Schengen" fra Paesi della regione ancora extra Ue".  Insomma, c'è voglia di riunirsi, in parte. Per ragioni economiche prima che culturali, mentre i vari Paesi balcanici continuano ad armarsi in modo importante.  I Balcani uniti potrebbero essere una potenza mondiale, un tempo terra cuscinetto tra l'Est e l'Ovest, oggi in gran parte in balia dei venti tutt'altro che di fratellanza, uguaglianza e libertà che arrivano dalla Russia.
mb

Commenti

  1. Questo non sarebbe successo se le potenze europee nel 1915 con il tradimento italiano, non avessero mosso guerra contro l'impero austroungarico che riusciva a controllare gran parte dei Balcani....

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