Via Sant'Ambrogio una via alla ricerca della sua identità

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Un tempo via del Duomo, o del Teatro, oggi via Sant'Ambrogio che porta lo stesso nome del duomo consacrato dopo i disastri della prima guerra mondiale nell'ottobre del 1929, pur senza il campanile che dovette attendere la fine degli anni '50 per essere battezzato. Una via che nel corso della sua storia è sempre stata da transito di merce e persone e che è diventata negli ultimi tempi il teatro dello scontro identitario di una Monfalcone alla ricerca del proprio equilibrio sociale. Perchè è evidente che a Monfalcone, terra di passaggio, da quando è diventata grazie ai Cosulich città dei cantieri, per questo contesa dal regno d'Italia all'Austria, per privarla dei suoi cantieri insieme al porto triestino, ha conosciuto quelle dinamiche proprie delle città portuali. Gente che viene, gente che va. Approdo e partenza di nuove identità. Dal Sud Italia, all'Asia, passando da quel centinaio di nazionalità che a Monfalcone stanno cercando il proprio equilibrio, ognuna ne

Napoli sarà il porto dell'Egitto in Italia,e la verità per Giulio continua ad aspettare


Tra la Regione Campania e l'Egitto corre buon sangue da diversi anni.  Ad esempio la Regione Campania era capofila in Egitto di alcuni progetti che riguardavano lo sviluppo del settore trasporto e logistica come area interessata vi era Alessandria/Port Said/Damietta. Ad esempio si svolge a Napoli  la Conferenza Annuale di SRM sulle Relazioni Economiche tra l'Italia e il Mediterraneo. Si parla di interscambio commerciale oltre che delle tematiche dei traffici marittimi, logistica, portualità. E ora con il protocollo di settembre 2019 si saldano ancor di più i rapporti tra Italia ed Egitto passando da Napoli. Napoli diventerà un porto fondamentale per l'Egitto in Italia. E' stata infatti definita l'intesa che riguarda le linee guida sulla futura cooperazione economica e industriale fra la Regione Campania e il Ministero per il Commercio e lo Sviluppo Economico egiziano.  
Erano presenti Ali Almoselhy, ministro per il Commercio e lo Sviluppo economico egiziano; Ibrahim Ashmawy, vice ministro e presidente del Consiglio di amministrazione dell’Autorità internazionale per il commercio e lo sviluppo egiziana; Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania; Giuseppe Romano, presidente del CISE. Il porto di Napoli favorirà l'interscambio soprattutto nel settore industriale delle piccole e medie industrie, nel campo ferroviario, del ferro, del legno. Si parla di manifatturiere, oltre che del settore agro alimentare, del  tessile. Si replicherà in Egitto, ricambiando l'ospitalità a febbraio 2020, con l' assemblea che si terrà ad Alessandria d’Egitto aperta a tutti i paesi del Mediterraneo e Napoli visto l'accordo di settembre stipulato in Campania avrà un ruolo di prima fila. In tutto ciò la verità per Giulio continua ad aspettare. 
Se si fosse in una condizione normale le due cose, quale il mantenimento di rapporti diplomatici che è fondamentale per il consolidamento degli affari, e la verità per Giulio, potrebbero andare di pari passo. Ma così non è. Non si è in una condizione normale. Perchè la collaborazione da parte dell'Egitto non c'è.  Non c'è mai stata. Anzi, ha fatto di tutto e di più per ostacolarla. Ci si domanda se la verità per Giulio se dovesse affermarsi in quanto tale, senza verità e giustizia di comodo, di cui ad oggi non se ne intravede neanche l'ombra comunque, rischia forse di far saltare qualche altarino che deve continuare a rimanere protetto? Tutto ciò è semplicemente vergognoso. Vergognoso che ci ci continui a relazionare con l'Egitto come se fosse un partner come gli altri, un Paese come gli altri, come se quello che è accaduto a Giulio, cittadino italiano, fosse una bazzecola, una cosa da niente. E questo vale per Giulio come per tutti gli egiziani che in quel Paese subiscono la dittatura.

mb

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