In Italia non si parla più d'Egitto ma stiamo continuando a difendere e ad armare la dittatura militare di Al Sisi
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Mentre il processo per Giulio continua il suo cammino, nonostante l'assenza totale di collaborazione da parte del governo egiziano, non può non riscontrarsi che la normalizzazione dei rapporti tra Italia ed Egitto non solo è oramai consolidata ma a tutti gli effetti il nostro Paese contribuisce con l'Occidente alla difesa della dittatura militare di Al Sisi che per le riforme costituzionali a livello elettorale arriverà sicuramente fino al 2030 e difficilmente mollerà il potere anche dopo. L'ultima volta che si è citato Giulio nel sito governativo egiziano è addirittura il gennaio del 2023 quando incontrando l'ambasciatore Quaroni si scrisse: "L'incontro ha anche toccato il caso del Regeni e la cooperazione degli studenti italiani per trovare la verità e servire giustizia". Come ben sappiamo siamo nel mondo delle balle colossali, perché da parte egiziana il muro è sempre lo stesso e di accordi di cooperazione giudiziaria neanche l'ombra...
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