Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

In Egitto si continua a scendere in piazza per porre fine al regime di Al Sisi.Si prepara l'ottobre rosso

Migliaia di arresti, accusati di terrorismo, rischiano pene pesantissime. Violati tutti i diritti del caso, contro i manifestanti che vogliono democrazia e la fine della dittatura di Al Sisi, come ha fatto presente l'ONU, il quale ha evidenziato che il diritto di manifestare in Egitto è costantemente violato. E' inutile dirlo. Il regime barcolla. Sa che rischia grosso. Qualcosa si è rotto. Il pretesto sono stati i segreti di Mohamed Ali, ma dopo sei anni di terribile dittatura, con un paese sempre più disastrato, non poteva che essere così. Era solo questione di tempo. Nonostante la pesantissima repressione, non si molla.
Si prepara l'ottobre rosso in Egitto. Si inizia nel pomeriggio del primo ottobre. Intanto, l'Ambasciata italiana, condivide questo messaggio:

A seguito delle manifestazioni verificatesi lo scorso 20 settembre nelle principali città del Paese, sono state rafforzate le misure di sicurezza attraverso una presenza molto capillare di uomini e mezzi.
Si raccomanda perciò prudenza, di evitare eventuali assembramenti, di seguire le indicazioni delle Autorità locali e di monitorare la situazione attraverso i media.
Si ricorda che vige un divieto tassativo di fotografare dispositivi militari e delle forze di polizia o altre installazioni di sicurezza sia fisse che mobili

Insomma, la situazione è seria, anche se c'è chi cerca di minimizzarla.

mb


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