L'Egitto continua a non essere dichiarato Paese insicuro ma Giulio non è finito nell'oblio

 Nel sito Viaggiare Sicuri della Farnesina, nella scheda dedicata all'Egitto si continua a leggere che   " Dal 2011 l’Egitto è stato attraversato da profondi rivolgimenti politico-sociali ed il contesto politico-regionale relativo alla questione palestinese può avere riflessi sulla stabilità sociale e movimenti di protesta. I connazionali che si recano nel Paese per motivi professionali, di studio o turistici, devono essere pienamente consapevoli di tale contesto generale, così come dei rischi di detenzione o di altre misure coercitive connesse alla partecipazione ad attività politiche o anche soltanto a discussioni potenzialmente ricollegabili al contesto politico interno, come dimostra l’omicidio di Giulio Regeni. Come noto, nel 2016, è stato rinvenuto, vicino al Cairo, il corpo del giovane ricercatore italiano, torturato e barbaramente ucciso". I rapporti commerciali tra Italia ed Egitto continuano ad essere consolidati, si stipulano anche accordi...

In Egitto si continua a scendere in piazza per porre fine al regime di Al Sisi.Si prepara l'ottobre rosso

Migliaia di arresti, accusati di terrorismo, rischiano pene pesantissime. Violati tutti i diritti del caso, contro i manifestanti che vogliono democrazia e la fine della dittatura di Al Sisi, come ha fatto presente l'ONU, il quale ha evidenziato che il diritto di manifestare in Egitto è costantemente violato. E' inutile dirlo. Il regime barcolla. Sa che rischia grosso. Qualcosa si è rotto. Il pretesto sono stati i segreti di Mohamed Ali, ma dopo sei anni di terribile dittatura, con un paese sempre più disastrato, non poteva che essere così. Era solo questione di tempo. Nonostante la pesantissima repressione, non si molla.
Si prepara l'ottobre rosso in Egitto. Si inizia nel pomeriggio del primo ottobre. Intanto, l'Ambasciata italiana, condivide questo messaggio:

A seguito delle manifestazioni verificatesi lo scorso 20 settembre nelle principali città del Paese, sono state rafforzate le misure di sicurezza attraverso una presenza molto capillare di uomini e mezzi.
Si raccomanda perciò prudenza, di evitare eventuali assembramenti, di seguire le indicazioni delle Autorità locali e di monitorare la situazione attraverso i media.
Si ricorda che vige un divieto tassativo di fotografare dispositivi militari e delle forze di polizia o altre installazioni di sicurezza sia fisse che mobili

Insomma, la situazione è seria, anche se c'è chi cerca di minimizzarla.

mb


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