Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

I segreti di Mohamed Ali stanno scuotendo l'Egitto. Una nuova rivoluzione è in arrivo?

Si trova al momento a Barcellona, in Spagna, dove è fuggito con la propria famiglia dalla dittatura di Al Sisi. Ed è già  stato denunciato per alto tradimento per i suoi video che dai primi di settembre stanno scuotendo l'Egitto. In rete si respira già aria di ribellione, rivoluzione, la parola chiave è Enough Sisi, il protagonista, Mohamed Ali Secrets  così si chiama la sua pagina Facebook che ha circa 700 mila piace e più di 800 mila follower, su Twitter sono poco più di 100 mila i follower, un canale you tube con decine di video. Ed il tutto in pochissimi giorni.
 

Una cosa così grande e potente e dilagante non nasce dal niente. Mohamed Ali sta raccontando i suoi segreti con i quali attacca l'esercito egiziano, i vertici e soprattutto Al Sisi. In qualità di stretto appaltatore  dell'esercito egiziano con il quale, si apprende, ha lavorato per più di quindici anni, Mohammed Ali, con i suoi video, con i suoi documenti e le sue prove sta svelando, giorno dopo giorno, la corruzione finanziaria dell'attuale regime, in un Paese dove la povertà è agli estremi, e dove le priorità del regime sono ben altre. Costruire cattedrali nel deserto e città per ricchi. 
Ed in rete il popolo inizia a mobilitarsi come non accadeva forse da anni, e c'è già che sogna una nuova rivoluzione in Egitto per far cadere Al Sisi.  Ha spiegato che la sua storia è iniziata quando l'Autorità di ingegneria delle forze armate gli hanno chiesto di iniziare a porre le fondamenta di un grande hotel per l'intelligence militare a Choueifat, al-Khames (quinto insediamento) di al-Tagamo, ad est del Cairo.  Il motivo di tale fretta, nonostante di hotel ve ne fossero a bizzeffe, era quello di soddisfare i capricci del regime. Un generale dell'intelligence militare, un caro amico di Sisi che  in sostanza voleva costruire un hotel di fronte alla propria casa. Un progetto caratterizzato da gravi perdite economiche, e irregolarità. E da qui la goccia che fa traboccare il vaso. Dai primi di settembre, forse per tutelare anche se stesso, dalla vendetta del regime per aver cercato di ostacolare quel progetto, Mohamed Ali, volto già noto in Egitto, diventa un mezzo, importante, con cui in Egitto in tanti sognano di far cadere una delle dittature più temibili. Inizia a svelare tutti i segreti a sua conoscenza di corruzione finanziaria, violenze, che stanno facendo tremare il regime. Una rivoluzione, una vendetta, che inizia dalla rete, una battaglia che si sta giocando con cancellazioni di pagine, e siti, e video, oscuramenti, ma che ha iniziato a dilagare. Bisogna vedere se la diga del regime egiziano riuscirà a reggere a questo primo impatto o ne verrà travolta in modo imprevedibile. Perchè una cosa è certa. Il regime inizia a scricchiolare in modo evidente e gran parte del popolo egiziano non ne può più.


mb

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