Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

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C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

Enough Sisi. In Egitto è iniziata la fine della dittatura?

Art. 2. Principi generali 1. La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata. Essa costituisce inoltre riforma economico-sociale della Repubblica, ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5.
Art. 2. Principi generali 1. La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata. Essa costituisce inoltre riforma economico-sociale della Repubblica, ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5.
La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata.



Enough Sisi. Questo l'hashtag che sta spopolando in Egitto e non solo. Tutto parte da un video del magnate e attore egiziano Mohamed Ali in cui invita senza mezzi termini gli egiziani a inondare i social media di messaggi contro la dittatura egiziana e fare pressione su Abdel Fattah el-Sisi per chiederne le dimissioni. Tutto parte dal fatto che si stiano spendendo milionate di soldi pubblici per costruire una cattedrale nel deserto enorme, la nuova city, per ricchi, nuovi palazzi, mentre la gente comune muore letteralmente di fame.
Una mossa importante e impattante con la quale si sono denunciate tutte le violenze commesse dalla dittatura, la mancanza di libertà, si parla di quasi 3mila donne che hanno subito violenze e torture dal 2013, da quando si è insediata la dittatura che ha rovesciato Morsi. Una cosa così non si vedeva da tempo in Egitto. Si invitano gli egiziani a scendere in piazza, a sfidare il dittatore, perchè, si dice, che la polizia e l'esercito non potrà sparare contro milioni di persone. Vedremo come evolverà questa situazione, ma il giocattolo si sta rompendo in Egitto. Dittatura con cui le principali democrazie occidentali continuano a stringere affari e accordi diplomatici. A partire dal nostro Paese. In fondo al tunnel si inizia ad intravedere un pò di luce, si spera. Perchè se questa dittatura cadrà, si potrà spianare la strada per quella verità e giustizia negata verso tutti coloro che sono stati ammazzati, degradati, torturati da un sistema semplicemente criminale. Potrà l'Egitto forse iniziare a conoscere quel sapore di libertà che nel corso della sua storia ha assaporato solo per qualche ora, niente più. Ma una cosa è certa, la reazione della dittatura difficilmente sarà morbida. Una dittatura che proroga stati di sicurezza, inventandosi anche attentati, o fantomatiche emergenze, per militarizzare un Paese che è sull'orlo di una tremenda crisi di nervi. Enough Sisi. E' iniziata la fine della dittatura?

mb

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