Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Enough Sisi. In Egitto è iniziata la fine della dittatura?

Art. 2. Principi generali 1. La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata. Essa costituisce inoltre riforma economico-sociale della Repubblica, ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5.
Art. 2. Principi generali 1. La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata. Essa costituisce inoltre riforma economico-sociale della Repubblica, ai sensi dell'articolo 4 dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, approvato con legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 5.
La presente legge detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata.



Enough Sisi. Questo l'hashtag che sta spopolando in Egitto e non solo. Tutto parte da un video del magnate e attore egiziano Mohamed Ali in cui invita senza mezzi termini gli egiziani a inondare i social media di messaggi contro la dittatura egiziana e fare pressione su Abdel Fattah el-Sisi per chiederne le dimissioni. Tutto parte dal fatto che si stiano spendendo milionate di soldi pubblici per costruire una cattedrale nel deserto enorme, la nuova city, per ricchi, nuovi palazzi, mentre la gente comune muore letteralmente di fame.
Una mossa importante e impattante con la quale si sono denunciate tutte le violenze commesse dalla dittatura, la mancanza di libertà, si parla di quasi 3mila donne che hanno subito violenze e torture dal 2013, da quando si è insediata la dittatura che ha rovesciato Morsi. Una cosa così non si vedeva da tempo in Egitto. Si invitano gli egiziani a scendere in piazza, a sfidare il dittatore, perchè, si dice, che la polizia e l'esercito non potrà sparare contro milioni di persone. Vedremo come evolverà questa situazione, ma il giocattolo si sta rompendo in Egitto. Dittatura con cui le principali democrazie occidentali continuano a stringere affari e accordi diplomatici. A partire dal nostro Paese. In fondo al tunnel si inizia ad intravedere un pò di luce, si spera. Perchè se questa dittatura cadrà, si potrà spianare la strada per quella verità e giustizia negata verso tutti coloro che sono stati ammazzati, degradati, torturati da un sistema semplicemente criminale. Potrà l'Egitto forse iniziare a conoscere quel sapore di libertà che nel corso della sua storia ha assaporato solo per qualche ora, niente più. Ma una cosa è certa, la reazione della dittatura difficilmente sarà morbida. Una dittatura che proroga stati di sicurezza, inventandosi anche attentati, o fantomatiche emergenze, per militarizzare un Paese che è sull'orlo di una tremenda crisi di nervi. Enough Sisi. E' iniziata la fine della dittatura?

mb

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