L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Un memoriale che ricordi i caduti partigiani e le vittime del fascismo nel goriziano,come a Žužemberk


Ognuno ricorda i propri caduti, i propri morti. Il goriziano, nel corso della sua storia, è stato travolto da due guerre in modo devastante. I cui effetti si vivono ancora oggi. Il '900 è stato l'incubo per questo territorio. Un territorio che è arrivato all'estensione massima con 4.470 kmq ed una popolazione di oltre 320.000 abitanti, per poi ridursi a circa  2.730 kmq, con 210.000 abitanti, di cui i 2/3 di etnia slovena, mentre oggi è solo di  467,14 km² e con la minoranza autoctona slovena ridotta a un niente rispetto al passato, "grazie" alle violenze del nazionalismo italiano e del fascismo. Un territorio complesso, che ha visto sacrificare tante vite per la Resistenza, contro il nazifascismo. Migliaia i partigiani caduti e le vittime per mano del fascismo. Da più voci, in questi tempi, è emersa la necessità di proporre nel goriziano un memoriale, simile a quello di Žužemberk, piccolo comune della Slovenia meridionale. In cima alla verde altura, dopo aver percorso la stretta via di Cviblej, sorge un monumento alto poco più 24 metri edificato nel 1961 e che viene curato da due persone, oggi anziane, di cui una ha visto la propria sorella essere torturata dai domobranci, i collaborazionisti fascisti. 59 Sono i caduti italiani di cui 32 indicati nelle lapidi 27 verranno aggiunti prossimamente e 1144 i nomi dei partigiani caduti riportati nelle lapidi, su oltre 2000 caduti partigiani nella zona circostante. Sarebbe importante avere anche nel goriziano di oggi, un monumento del genere che ricordi tutti i caduti partigiani e tutte le vittime del fascismo del goriziano di ieri. Partigiani e vittime del fascismo ricordate, giustamente, in modo diffuso nei vari territori, ma avere un luogo unico, un grande memoriale, dove poter vedere tutto l'insieme, concentrato in una sola dimensione, in un solo spazio, avrà sicuramente un impatto visivo ed emotivo significativo. Un memoriale che dovrebbero sostenere attivamente le nostre Istituzioni. Così come sarebbe importante, se non fondamentale, arrivare a realizzare un giorno anche un grande museo sulla storia della nostra Resistenza in questo complesso territorio.
 
mb

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