Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Fiume, la città dove maturò la marcia su Roma. La marcia raccontata dall'Istituto Luce



Una delle prime conquiste della politica fascista, questo è il sunto con l'Istituto Luce celebra e racconta la marcia su Fiume anche se sotto il fascismo era nota come la marcia di Ronchi. La marcia su Fiume raccontata dall'Istituto Luce in un primo video dove si rappresenta quell'atto di cui ricorre quest'anno il centenario, durato quindici mesi, dove "maturò la marcia su Roma e per la prima volta furono sperimentati rituali collettivi come le adunate coreograiche e i dialoghi tra il capo e la folla, la famosa frase del poeta: "La vittoria mutilata".
Un secondo filmato  senza audio, è incentrato su D'Annunzio, con alcune immagini interessanti e anche comiche per alcuni aspetti dell'epoca, su Fiume, ed un terzo filmato    che riguarda l'adunata a piazza dell'Esedra a Roma per il X anniversario della marcia di Ronchi.
 
 
Filmati da vedere, storicamente interessanti, e lasciano intendere la continuità assoluta che vi è stata tra la marcia su Fiume ed il fascismo,  e dire ciò non significa essere vittime della propaganda fascista, ma semplicemente riconoscere la storia per ciò che è stata, poi se qualcuno si diverte a ribaltarla, è libero pure di credere nelle più belle favole di questo mondo, a tal proposito si deve ricordare che D'Annunzio nel 1920 prese la tessera dei fasci di combattimento. 

mb

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