Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta istituto luce

Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

Immagine
Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Maggio 1949 a Monfalcone e Gorizia, devastate dalla guerra, si consegnano le prime case ai senzatetto

Immagine
Un video interessante dell'Istituto luce mostra alcune sequenze del maggio 1949 incentrate su Monfalcone, che come è noto è uscita devastata socialmente ed anche colpita profondamente dai bombardamenti aerei degli alleati, ed ha visto migliaia di persone restare senza casa. Il video mostra la ripresa dei lavori nei cantieri di Monfalcone e la consegna delle prime case, con la presenza del ministro  Tupini,  costruite con il contributo dell'UNRRA per i senzatetto. Poi la regia di sposta su Gorizia, con la retorica ancora tipica del ventennio, che mostra una piazza della Transalpina divisa a metà con il confine "provvisorio" tra Italia e Jugoslavia, durato come sappiamo fino all'entrata in Europa della Slovenia e la posa della prima pietra per la costruzione di nuove case. Questo per ricordare che anche se sembrano passati chissà quanti anni, in realtà questo territorio ha subito pesanti devastazioni durante la guerra in un contesto ove si tende a dare tutto per sco...

Quei video emblematici dell'Istituto Luce, dai goriziani che prima acclamano Mussolini, e poi...gli americani

Immagine
Il 7 agosto del 1942 il dittatore Mussolini giunge a Gorizia.Così narra la voce dell'Istituto Luce, il "duce giunge all'aeroporto di Gorizia pilotando il suo trimotore". Uno dei tanti video che fotografano la propaganda del regime con scene sempre uguali, con il popolo che si moltiplica all'inverosimile all'atto di acclamazione di Mussolini. Un video caratterizzato da brevi sequenze, che lo vede accolto all'aeroporto goriziano dal generale Ferrarim poi, con gli occhiali da sole, accompagnato da un religioso visita la tomba del Duca d'Aosta, Mussolini passeggia tra i monti, in compagnia di Vidussoni e di autorità militari assistendo ad una esercitazione militare.  Poi, in piazza Vittoria, ecco l'adunata classica del popolo. Il dittatore che effettua il suo classico discorso dal balcone, ma, la peculiarità è che al termine del discorso, dove aveva rimarcato che l'Italia e la Germania nazista avevano tutti i mezzi per vincere la guerra, rientra ne...

"La civiltà in Slovenia fu portata da Roma". Come il fascismo presentava la Slovenia "italiana"

Immagine
    Nel 1941 l'Italia insieme alla Germania invase ed occupò il Regno di Jugoslavia, avviando una campagna di violenze e barbarie, contro i popoli slavi, pesantissime. In tutto ciò, la propaganda, ovviamente, cercò di fare il suo. Di presentare quei luoghi come da sempre italiani. Come ad esempio la Slovenia. Come ben dimostra un video reportage di sei minuti dell'Istituto Luce realizzato nel 1941. Si parlerà di sentimenti italiani impressi attraverso le opere d'arte, artisti venuti dall'Italia, scultori "nostri". Si citerà, a dimostrazione dell'italianità della Slovenia, ad esempio, la volta barocca del Duomo affrescata da Giulio Quaglio, un dipinto di Giulio Quaglio raffigurante la "Fuga in Egitto", l'interno della chiesa di San Giacomo con due angeli scolpiti da un artista barocco italiano, sculture raffiguranti angeli realizzati dal veneziano Francesco Robba, o la  fontana, al centro di una piazza, opera del Robba, che si i...

Fiume, la città dove maturò la marcia su Roma. La marcia raccontata dall'Istituto Luce

Immagine
Una delle prime conquiste della politica fascista, questo è il sunto con l'Istituto Luce celebra e racconta la marcia su Fiume anche se sotto il fascismo era nota come la marcia di Ronchi. La marcia su Fiume raccontata dall'Istituto Luce in un primo video dove si rappresenta quell'atto di cui ricorre quest'anno il centenario, durato quindici mesi, dove "maturò la marcia su Roma e per la prima volta furono sperimentati rituali collettivi come le adunate coreograiche e i dialoghi tra il capo e la folla, la famosa frase del poeta: "La vittoria mutilata". Un secondo filmato  senza audio, è incentrato su D'Annunzio, con alcune immagini interessanti e anche comiche per alcuni aspetti dell'epoca, su Fiume, ed un terzo filmato     che riguarda l'adunata a piazza dell'Esedra a Roma per il X anniversario della marcia di Ronchi.     Filmati da vedere, storicamente interessanti, e lasciano intendere la continuità assoluta che vi ...