Quota
50 mila firme è stata superata. Il prossimo obiettivo è quota 75
mila firme, per arrivare probabilmente a 100 mila firme per quella che
sta diventando una delle petizioni più firmate di sempre e che vede
protagonista Trieste, il nostro capoluogo regionale, ritornata ad essere
protagonista nel dibattito nazionale sicuramente non per un gesto che
ha fatto scuola. Dal palazzo della Regione del FVG, proprio nel momento
più delicato e importante nella durissima lotta contro la dittatura
criminale egiziana, è stato tolto un simbolo fondamentale. Lo striscione
giallo, per la Verità per Giulio. Si è parlato di fantomatiche
strumentalizzazioni. Poi non si è capito neanche quali fossero queste
strumentalizzazioni. Per ogni striscione tolto, in Italia ne vengono
esposti altri cento. Quello striscione non toglie niente a nessuno, non è
un meno, ma un plus per la ricerca per la verità, per un ragazzo
friulano massacrato da un regime criminale con il quale in modo
indecente si continuano a fare affari, a tessere rapporti di amicizia e
diplomatici. Da quando l'ambasciatore è stato rispedito in Egitto è
stata avviata la normalizzazione dei rapporti tra Italia ed Egitto, non
c'è stato mezzo passo in avanti nella verità per Giulio in quel Paese. E
in modo altrettanto agghiacciante l'Egitto continua a non essere
dichiarato come insicuro. E la commissione d'inchiesta votata in Italia
sul caso di Giulio, di cui a distanza di quasi tre mesi
dall'approvazione se ne attende ancora la messa in moto, è una
commissione che non deve avere colore partitico, come non ha colore
partitico lo striscione per Giulio Regeni, e chi pensa il contrario,
pensa male. Togliere lo striscione per Giulio non significa fare
sicuramente un dispetto alla dittatura criminale egiziana. Nessuno si
augura di vederlo esposto altri 20anni quello striscione perchè ciò
significherebbe solo una cosa, aver fallito la verità e la giustizia per
Giulio e per tutti i Giulio e le Giulia d'Egitto, perchè quello
striscione
ricorda ad una società sempre più cattiva che ancora verità e
giustizia non è stata compiuta per un ragazzo friulano,cittadino del
mondo, che amava il popolo egiziano, ucciso da un regime feroce, e in
modo feroce, nel ventunesimo secolo,come facevano i nazisti,durante un
dottorato di ricerca.
mb
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