Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Incredibile ma vero. L'Abruzzo lancia gemellaggio con la Repubblica di Croazia per l'occupazione di Fiume

Diciamolo pure, sul centenario dell'occupazione di Fiume sta succedendo di tutto. Gli opposti non solo si attraggono ma si fondono per dare luogo ad un qualcosa che neanche la mente letteraria più diabolica forse riuscirebbe a partorire. Dove hai fascisti che negano il carattere fascista della marcia di Fiume pur di riabilitarla, vendendosi l'anima all'anarchia, destri che diventano quasi comunisti ricordando, la fake news che Lenin riconobbe il carattere rivoluzionario di quella roba militarista, e comunisti e anarchici che ne denunciano invece e correttamente il carattere nazionalista, eversivo e militarista e fascista. Ma il paradosso lo si raggiunge in Abruzzo. Cioè si celebra l'occupazione di una città straniera, Fiume, avvenuta con un atto eversivo, antislavo, che anticipò i processi di italianizzazione forzata, e cosa di propone? Il gemellaggio con la Repubblica di Croazia.  Non è uno scherzo. Con la Legge 16 luglio n° 20 del 2019 La Regione Abruzzo, in attuazione dell'articolo 8 dello Statuto regionale, "intende valorizzare l'apporto di un illustre abruzzese quale Gabriele D'Annunzio all'evoluzione storica, sociale e culturale della Repubblica in occasione dell'impresa di Fiume del 12 settembre 1919". All'articolo 2 si legge: "Per le finalita' di cui all'articolo 1, la Regione organizza un evento celebrativo da tenere nel mese di settembre 2019 nella citta' di Pescara e nei luoghi dannunziani delle quattro province in occasione del centenario dell'impresa di Fiume guidata dal poeta abruzzese Gabriele D'Annunzio.  Per le medesime finalita', la Regione favorisce iniziative di gemellaggio con la Repubblica di Croazia."  Ovviamente si stanziano un bel pò di soldini pubblici per questa celebrazione. Una vera inezia rispetto a quello che succede dalle parti di Trieste, ma pur di cifre importanti si parla, 150mila euro per la "Celebrazione del centenario di D'Annunzio e la citta' di Fiume". 
Forse agli abruzzesi è sfuggito che nel 2017 l'Ambasciata della Repubblica di Croazia ha preso una posizione netta di contrarietà a queste celebrazioni. Oppure forse è sfuggita la durissima presa di posizione del Sindaco della città di Fiume sulle celebrazioni in atto a Trieste sull'occupazione di Fiume, reputando D'Annunzio come un "tiranno".

mb

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