Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Il maestro Camilleri e il confine orientale.Dal suo amore per Trieste, alla zia slovena, passando da Bellosguardo







Il maestro Camilleri lascerà un vuoto incolmabile nella storia della letteratura italiana e mondiale. Aveva un suo fascino, era arguto, pungente, ironico e profondo. Certo, non tutto poteva essere condivisibile delle sue visioni, dei suoi pensieri, come è normale che sia, ma è stato uno degli ultimi grandi maestri che ha attraversato il '900 riuscendo a comunicare con tutte le generazioni con le quali si è confrontato. Dall'immaginaria Vigata all'immaginario Bellosguardo, il passo non è stato breve, anzi, è stato lunghissimo. Ci vorranno anni ed anni per veder coinvolto il Friuli Venezia Giulia nelle indagini del Commissario d'Italia, Montalbano. Da Trapani a Ronchi, mescolando insieme frammenti meravigliosi del Friuli, come il ponte del Diavolo di Cividale, Venzone, il Natisone, nascerà Bellosguardo. Non apprezzata da tutti questa inventiva, ma ha fatto parte della storia del cinema e della cultura italiana. Ma il legame continua con queste splendide terre. Sarà triestina la protagonista de Il sorriso di Angelica, si chiamava Cosulich di cognome e come riporta il Piccolo del 2016  «il commissario è già venuto dalle vostre parti. È andato anche in Trieste, in un racconto, se non sbaglio in vettura letto». Ci saranno i versi di Virgilio Giotti, che poteva conoscere soprattutto una persona di cultura profonda come Camilleri e amante di Trieste. Infatti, lo stesso maestro in quell'intervista del 2016 affermava che  «ho lavorato a lungo a Trieste, tanto alla radio per la regia di alcune opere di Fulvio Tomizza e anche per una ripresa televisiva del Teatro Stabile. È una città che amo assai e che ricordo anche da lontano attraverso i versi di Saba». Ma il legame va anche oltreconfine. In Slovenia. Il Primorski ricorda che la zia dello scrittore Andrea Camilleri era slovena. Suo zio Gino, era sposato con Maria, una donna slovena con cui viveva a Livorno. Questo legame del maestro con questa terra andrà sicuramente riconosciuto e valorizzato a dovere. 

 mb

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