Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

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Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

In ogni scuola uno striscione per la Verità per Giulio Regeni



Il futuro sono i giovani, e che futuro vogliamo consegnare alle nostre future generazioni, se non siamo in grado, dopo 40 mesi di atrocità, di prese in giro, di vigliaccherie a più livelli, di far giustizia e verità sul caso di Giulio? Un ragazzo massacrato per la sua attività di ricercatore? Uno studente? Cosa vogliamo insegnare agli studenti delle nostre scuole? Tutto quello che si insegna, rischia di annullarsi senza che questa verità e giustizia abbia seguito. Che tipo di messaggio vogliamo trasmettere? In Italia sono tante le scuole che hanno aderito al percorso per la verità per Giulio. Sono sempre di più quelle che espongono gli striscioni. Uno striscione che ci si augura non debba essere esposto per vent'anni o più perchè significa che verità e giustizia non sarà cosa fatta. Fiumicello diventa sempre di più paese dei diritti, un punto di riferimento importante per le nuove generazioni, ogni scuola d'Italia dovrebbe esporre lo striscione per Giulio, come ogni Università, ogni luogo dove si studia, dove si fa ricerca. Poteva accadere a chiunque quello che è capitato a Giulio. E' successo a lui. Trattato come un egiziano, ammazzato come in Egitto ammazzano gli egiziani che vengono percepiti ostili alla dittatura. Ma Giulio era lì per studiare, per fare il suo lavoro di ricercatore. Era un cittadino italiano, europeo, si sentiva cittadino del mondo, andando oltre ogni confine e frontiera. Incrementano gli spazi dedicati a Giulio, da sale della cultura, a biblioteche, a giardini, e tanto altro arriverà, ma esporre lo striscione per Giulio è un tassello essenziale. Se non lo facciamo noi per primi, Italia, che tra le altre cose siamo un partner commerciale vitale per l'Egitto, chi deve farlo? Chi deve darlo l'esempio, se non noi per primi? Se non siamo in grado di fare tutto quello che si deve fare per ottenere verità e giustizia? I giovani devono capire cosa è successo, devono capire in che mondo viviamo, devono capire come funziona la nostra società, capire per cambiarla, perchè certe miserabili situazioni, certe atrocità non abbiano più spazio, luogo, tempo.

mb

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