Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Europee, nonostante tutto, l'Italia con l'affluenza più bassa dal '79


Nonostante una campagna martellante, una sfida quasi epica, cruciale, di vita o di morte, tra Europa e nazionalismo, l'Italia, ancora una volta, si conferma non campione in termini di partecipazione al voto. Un Paese dove l'astensione è sempre più importante e dove la sfiducia nel sistema democratico è sempre più importante. E' emerso in generale che ben oltre il 50% degli aventi diritto al voto dell’UE ha partecipato alle elezioni europee,  ciò è stato reputato come la più grande affluenza mai registrata negli ultimi 20 anni e il primo aumento della partecipazione dalle prime elezioni dirette del 1979.
I numeri segnano una crescita nei 21 paesi, con tassi pari anche a dieci punti percentuali in sette stati membri. La crescita più alta si è avuta in Polonia, dove la partecipazione è passata dal 23% al 45%. L’Italia è leggermente in controtendenza, con un lieve calo della partecipazione, ma resta comunque uno degli otto paesi in cui più cittadini si recano alle urne. Ma tra i grandi Paesi è quella che ha avuto una delle affluenza più basse.  Nel 1979 l'Italia aveva una partecipazione al voto dell'85%, poi nel 1984 dell'82,47%, nel 1989 dell'81%, nel '94 del 73,60%, nel '99 del 69,76%, nel 2004 del 71,72%,nel 2009 del 66,47%, nel 2014 del 57,22% nel 2019 del 54,50%. 
Senza dimenticare che noi siamo tra i fondatori dell'Europa. Qualcosa ciò vorrà pur dire.

mb

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