Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

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C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

Con la nuova via della Seta,la Cina comunista alla conquista di Trieste. Comune e Regione,che faranno?

Le ideologie non sono mai state superate e mai lo saranno. D'altronde anche il capitalismo può essere intesa come una chiara ideologia. Ideologia che si è opposta in modo feroce a quella comunista, che in Italia è sempre stata una minoranza, importante, ma sempre una minoranza. Non c'è mai stato un governo comunista nel Paese.
Però il comunismo, invece, ha retto Paesi e realtà, dalla Jugoslavia, alla Russia, da Cuba, alla Cina, quella Cina che in teoria sarebbe comunista. E quella Cina comunista con la nuova Via della Seta, va alla conquista di Trieste. Ha fatto grande effetto la questione recupero nostalgia della storia, il porto franco, gli Asburgo e quant'altro. Una città che ha gettato prima di altri i semi di GLADIO, nata per contrastare il rischio di una fantomatica invasione da parte dei Paesi comunisti, ora, verrà conquistata, senza muovere un solo carro armato, senza sparare un solo missile e senza muovere milioni di soldati, con una firma e con tanti, ma tanti, soldi. 
Ad alcuni mesi, quasi tre, dalla firma del memorandum, a parte qualche intenzione, si è messo poco o nulla. Probabilmente si sceglierà la via del boicottaggio silente, aspettando tempi migliori. L'accordo, però ha una durata di cinque anni e rinnovabile.  
In città non se ne parla più. E da questo punto di vista sorge una curiosità. Visto che il Comune di Trieste e la Regione del FVG sono rette da forze politiche, al momento, ideologicamente anticomuniste, non pare essere emersa a livello istituzionale una chiara e manifesta contrarietà da parte del Comune di Trieste e della Regione del FVG alla nuova Via della Seta. C'è stata qualche delibera politica, non di singole forze politiche, ma da parte della maggioranza, visto che si delibera su tutto e di più, da parte della Regione del FVG e del Comune di Trieste, con la quale si esprime ogni contrarietà a qualsiasi forma di collaborazione con un Paese retto da un sistema comunista? Dicendo dunque a chiare lettere no alla via della Seta? Oppure il comunismo cinese va bene? O forse, intanto, si sta valutando di diventare un pò comunisti?
mb

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