La ciminiera di Monfalcone va salvaguardata non demolita

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In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese. Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi ...

Se anche a Riace e a Rosarno il primo partito tra i votanti è la Lega...che conquista anche la provincia di Vibo



Come scrive WU MING, è vero, non ci si deve far abbagliare dalle percentuali. Se proprio si vuole ragionare in termini di percentuali, ragionando sul 100% reale vediamo che la Lega ha il 19%, il PD il 12%, il M5S il 9,5%. Sono tutti largamente minoritari nel Paese. (...)Sono nove milioni di persone su sessanta circa. Non ha con sé «gli italiani». Anche se guadagna voti e ha il consenso di un elettore su cinque, rimane largamente minoritari.
Abbiamo visto anche in FVG, la situazione. Voti per la Lega: 244.818. Pari al 42,57%. E corrispondente, comunque, circa, al 23,5% del totale del corpo elettorale. Ma dei dati non possono comunque lasciarti indifferente.  A partire da Riace. Simbolo dell'accoglienza diffusa integrata, demolito in modo pesante, dall'attuale governo, e che ha visto nella Lega il primo partito.  In una Calabria dove risulta essere il secondo partito sul corpo elettorale votante, il primo è il M5S, e a Riace è il primo partito. Con 297 voti! Il 30,75% dei votanti sull'elettorato attivo. Gli elettori sono 1808 i votanti 1.107. Lega che va bene anche in paesi come San Luca, ponendosi al secondo posto, il primo è il PD,  e anche a Rosarno, è il primo partito, cittadina diventata simbolo per lungo tempo per lo sfruttamento schiavista nei confronti dei migranti che porterà anche a delle rivolte. Primo con 1274 voti, il 35,33% dei votanti, in una Rosarno dove l'astensione è stata enorme, comunque. Su 11 mila elettori hanno votato in 3754. Il 70% circa è rimasto a casa. 
La Lega diventa il primo partito nella provincia di Vibo Valentia. Elettori: 159.919 | Votanti: 69.235. Con 13.423 voti. E Vibo Valentia è l'unico capoluogo della Calabria che in queste Europee ha visto nella lega il primo partito tra i votanti. Si è recato alle urne quasi il 70% della popolazione cittadina. Tutto ciò è semplicemente incredibile, ma anche prevedibile.
I primi leghisti in diverse zone del nord Italia sono tanti meridionali, che hanno rimosso, rinnegato le proprie origini, visto quello che la lega in passato professava contro i meridionali, per salire su quello che forse viene visto come l'ultimo carrozzone della propria individuale salvezza, tra rosari e preghiere, e apparizioni di santi e madonne, con una sfiducia enorme verso il prossimo, in una terra afflitta da 'ndrangheta, corruzione, malaffare, e povertà estrema,  da una forma di individualismo notevole, la lega ha seminato, ed iniziato a raccogliere tra chi si è recato a votare. Sarà il tempo a dirci se si tratterà solo di fumo oppure di qualcosa di più importante in un Sud che storicamente è stato in gran parte legato all'uomo forte, fedele alla monarchia, al re, ad un fascismo che non ha fatto gli stessi disastri che ha comportato nel resto d'Italia e per questo da molti ancora oggi dalle parti della Calabria, non odiato. C'è una Calabria che resiste, che vuole progredire, che vuole un mondo diverso, ed una Calabria che ha visto nel nazionalismo leghista il proprio futuro, ed è quella che in parte ha vinto alle elezioni, tra chi si è recato alle urne in questo 26 maggio 2019 che non verrà dimenticato facilmente.

mb

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