Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Aumentano i Paesi che dichiarano l'emergenza climatica. Ma in Italia il dibattito è azzerato. Siano le Regioni a dichiarare l'emergenza climatica


Inghilterra, Irlanda, Scozia, Catalogna,  hanno già dichiarato lo stato di emergenza climatica, anche a Zurigo si stanno preparando a dichiararla, così come in tante altre località. Certo, sappiamo bene che nel mondo ci sono poco più di 200 Stati, ma i primi passi sono stati fatti. Il muro dell'omertà è stato abbattuto con delle picconate importanti giunte dalle nuove generazioni. La lotta sarà lunga, ma inevitabile. Tra Paesi sordi, Paesi che definiscono illegale gli scioperi per i cambiamenti climatici, tra Paesi che sostengono il negazionismo il percorso non sarà semplice.In rete le parole chiavi sono  #ClimateEmergency #ClimateAction #ClimateBreakdown  #EcologicalBreakdown. 
E quotidianamente sono migliaia i post che circolano con foto, e non, a sostegno della necessità di dichiarare l'emergenza climatica. Questa è una questione globale, che interessa tutti. Nessuno ne può essere immune.
Greta ne è diventata il simbolo più importante, la portavoce globale, una ragazza attaccata dai più per ignoranza, cattiveria, e soprattutto perchè hanno probabilmente una paura fottuta di veder mutare il proprio stile di vita, quello che ha contribuito all'emergenza climatica. No, non si deve più parlare di cambiamento climatico, ma di emergenza climatica, che interessa tutti. Eventi sempre più estremi, come accaduto in questo mese di maggio con nevicate ripetute e temperature invernali più che primaverili, saranno presto la normalità, guerre, migrazioni, estinzioni. Il punto di non ritorno è di una decina d'anni circa. Non si deve superare quell'1,5 di grado in più oltre il quale sarebbe un disastro garantito.  L'emergenza climatica deve essere una priorità. Ma al momento è assente dal dibattito europeo e soprattutto è stata azzerata in Italia. Non ne parla nessuno. Che siano almeno le Regioni più sensibili a prendere questa iniziativa, con una proposta di legge regionale di carattere nazionale, come previsto dall'articolo 121 della Costituzione, per indurre il nostro Stato a dichiararla. Ed una volta dichiarata ci dovranno essere delle azioni conseguenti. Così come nelle scuole è fondamentale iniziare ad affrontare questa problema, che è il problema dei problemi con cui le prossime generazioni  faranno i conti in modo duro. Ancora qualcosa si può fare, si deve fare, facciamola.

mb




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