Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

615 milioni di euro i danni del maltempo in FVG

Poco meno di quanto vale la Juve poco più di quanto vale il Napoli. Sono 615 milioni di euro i danni che l'ondata di maltempo di questo autunno ha determinato in Friuli Venezia Giulia. Ricordiamo che 11 regioni su 20 hanno decretato lo stato d'emergenza e miliardi di euro sono complessivamente i danni cagionati. Un disastro economico enorme, come in una guerra. E pensare che in tutto ciò c'è chi pensa che debbano essere spesi soldi per opere, le grandi opere, utili per chi ci deve solo mangiare, come le con continue inchieste continuano a dimostrare, inutili al Paese e che rendono ancora più fragile un territorio già fragile dove l'abusivismo è diventato parte strutturale, dove la cementificazione è andata oltre ogni limite e decenza, dove da tempo immemore si dice che la priorità dovrebbe essere la messa in sicurezza del territorio, cosa che sbloccherebbe migliaia di posti di lavoro, tra l'altro, ma alla fine i conti li facciamo con quell'emergenza che è diventata ordinaria per non essere più emergenza. Se la terra trema, l'Italia si sgretola, se piove, frana e si allaga, se soffiano i venti, si viene spazzati via. Questa è l'Italia nel terzo millennio.

Marco Barone

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