Lo spirito di solidarietà del Friuli

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  Dopo la tempesta, potente, imprevista, sconvolgente, la classica quiete, che sa di beffa. Il sole, il silenzio, il rumore di chi spala fango, di chi si è attivato senza battere ciglio per aiutare. Subito. Solidarietà. Così è stato nei periodi delle grandi tragedie e drammi che hanno colpito questa piccola fetta di terra d'Europa. Che ha conosciuto due guerre mondiali, con il Friuli non spettatore, ma suo malgrado, attore. Così è stato con eventi diabolici, come la tragedia del Vajont, così come è stato con il terremoto del 1976. Una terra che non cerca di compiacersi, che non ha bisogno di sentirsi dire quanto siamo bravi o più fighi o meno fighi degli altri. Si va oltre, si va avanti, insieme. Il dolore delle vite sottratte cinicamente da questo mondo è e rimarrà vivo, ma la forza di rialzarsi in breve tempo, senza perdere tempo in giustificati lamenti, che questa terra continua a dimostrare, generazione dopo generazione, è più unica che rara. Il sole splende lì dove una frana h...

Facciamo nostro lo spirito di Livorno. Cittadinanza onoraria agli "stranieri" nati in Italia



Lo chiamano spirito di Livorno. Uno spirito che nasce da quel motore cittadino che non ha mai rinnegato i suoi tradizionali valori di libertà, uguaglianza e fratellanza che caratterizzano il cuore e l'anima della nostra Costituzione .Spirito di Livorno che porterà a conferire cittadinanze onorarie a i bimbi stranieri nati in Italia. Atto simbolico potente.
Come è noto in Italia la questione della regolamentazione della cittadinanza è abbastanza rigida. Cittadinanza che indicherebbe come concetto il rapporto tra un individuo e lo Stato, ed è in particolare uno status, denominato civitatis, al quale l’ordinamento giuridico ricollega la pienezza dei diritti civili e politici. Pienezza che viene negato a migliaia di migliaia di persone a causa di una legge vetusta, che pur essendo italiani, sentendosi italiani ed europei, formalmente non possono esserlo se non solo dopo le lunghe peripezie burocratiche. Perchè la cittadinanza italiana si acquista iure sanguinis, cioè se si nasce o si è adottati da cittadini italiani. Poi ci sono delle varianti. Come la possibilità residuale di acquisto iure soli, se si nasce sul territorio italiano da genitori apolidi o se i genitori sono ignoti o non possono trasmettere la propria cittadinanza al figlio secondo la legge dello Stato di provenienza, o per elezione se si nasce in Italia da genitori stranieri e ci si risiede legalmente ed ininterrottamente fino ai 18 anni; o se nato in Italia e vi risiede legalmente da almeno 3 anni o se risiede legalmente in Italia da almeno 10 anni. Atto simbolico, quello del conferimento della cittadinanza italiana onoraria, in una Italia che ha ancora migliaia di cittadinanze onorarie conferite a Mussolini ed altri personaggi della storia a cui non meriterebbe essere intitolata neanche mezza via, atto  che serve a far sentire più italiani ed europei cittadini e persone che non possono ancora esserlo non per loro colpa e neanche per loro scelta ma a causa di un sistema anacronistico. In un mondo di 7 miliardi ed oltre di persone ed in un Paese in declino come l'Italia con un calo demografico sconcertante è inaccettabile pretendere di chiudersi a riccio. Il futuro è la condivisione globale dei diritti, il futuro sono società multietniche, plurali, il passato sono nazionalismi tanto ridicoli quanto pericolosi. Raccogliamo nelle nostre città lo spirito di Livorno, facendo la stessa cosa, conferendo la cittadinanza onoraria italiana a chi è nato in Italia, affinchè ciò possa servire per smuovere in modo decisivo le acque su cui tutti navighiamo pur non essendo tutti ancora evidentemente sulla stessa barca.
Marco Barone 
 
 

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