Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

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C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

Nel 2060 l'Europa sarà solo il 5% della popolazione mondiale e sarà la più vecchia del mondo


Le previsioni demografiche per l'Europa sono effettivamente la fotografia di un continente vecchio ed in declino. Se nel 1900 l’Europa rappresentava il 25 % circa della popolazione mondiale, si scenderà a meno del 5 % entro il 2060, anno in cui nessuno degli Stati membri conterà da solo più dell’1 % della popolazione mondiale. E che dire dell'età media della popolazione? Con un’età media di 45 anni entro il 2030 l’Europa diventerà la regione «più vecchia» del mondo. Se le cose continueranno ad essere come sono.
Buona riflessione.

Marco Barone

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