La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

C'è chi rimpiange i vecchi fantasmi di confine




Ricordi opposti, timori opposti, sentimenti opposti, che hanno prodotto fantasmi che sembrano ora ritornare con veemenza. I vecchi fantasmi di confine. Alt Italia. Alt Slovenia. Alt Croazia. Alt Austria. Alt Germania. Alt Francia. C'era una volta l'Europa.


Reazioni divise, spaccate in due, come il muro di Gorizia, come la piazza Transalpina o Trg Evrope che divide e non unisce Gorizia e Nova Gorica, reazioni divise come i commenti sui fatti di cronaca o meno, che possono essere tipici di un giallo tutto triestino, ed ultimamente il giallo pare essere un colore che si afferma con arroganza e cavalcando i mal di pancia di un popolo senza essere popolo un pò ovunque insieme a quel verde che di speranza non ha proprio niente, che conquista sempre maggior spazio contro quel grigiore malinconico che ha ispirato grandi scrittori e poeti. D'altronde l'uomo è noto che è bravo nel costruire ma un genio nel demolire. Si ha voglia di rivivere i vecchi fantasmi di confine. Basta ascoltare le memorie e le testimonianze di chi quei tempi li ha conosciuti, vissuti, per capire cosa significa chiudersi. Chiudersi all'interno della propria illusoria isola felice. Ma alla gente comune non frega niente ascoltare. Dal muro di Berlino a quello di Gorizia. C'è voglia di muro effettivamente. La prima pietra è già stata posta.

Marco Barone

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