Finalmente si ritorna a parlare di scuola dopo il caso della maturità

La reazione spropositata che si è registrata per la questione dell'orale all'esame di maturità,dimostra che in Italia bisogna riprendere in mano la questione scuola con una profonda rivoluzione culturale stile '68 quella che fa tanto paura a chi ideologicamente sta impostando da tempo una scuola pubblica sempre più votata a servire il sistema che a forgiare menti critiche e pensanti. Ordine, disciplina e non pensiero critico. Il dissenso? Si reprime. Finalmente si ritorna a parlare di scuola dove i problemi di ieri sono rimasti irrisolti a cui si sono sommati quelli della società più spietata e individualista di sempre. L'autorevolezza a scuola non la si ottiene solo aumentando gli stipendi del personale. Che sono bassi per non dire indecenti se si pensa a quelli degli ATA. Il rispetto non lo si ottiene inasprendo le norme. La scuola di oggi è un supermercato dove le famiglie hanno un potere di ingerenza spropositato. Addirittura adesso possono anche scegliere il docent...

Vertenza isontino: il lavoro è un diritto! Assemblea pubblica a Monfalcone il 23 gennaio ore 19

Esiste una questione "isontina"? Sì. Intendendosi per tale una problematica strutturale, composita e complessa che ha reso debole nel corso del tempo un territorio dalle estreme potenzialità, favorendo una pesante crisi nel settore industriale, lavorativo, sociale. Un territorio che non si può più permettere la chiusura di alcuna azienda e fabbrica perchè significherebbe accettare una sorta di fine dell'industrializzazione  sostenibile di questa zona profondamente depressa e di confine. 
Si è perso il conto della chiusura delle fabbriche e della perdita dei posti di lavoro. Ed ora il caso Eaton, reale e non potenziale o retorica, bomba sociale, è pronta ad esplodere con delle conseguenze pesantissime nell'isontino, nel triestino, nella bassa friulana che avrà effetti anche nell'intero NordEst.
Il sistema del capitale agisce e si comporta sempre nello stesso metodico modo. Nulla di eccezionale o straordinario emerge a Monfalcone, salvo il fatto che il tutto sia precipitato in una situazione di estrema gravità nel giro di un niente, un niente catastrofico. 200 famiglie a rischio di esclusione sociale, perchè quando perdi il lavoro qui non lo ritrovi più. Non esistono e non possono esistere altre soluzioni che battersi perchè quell'azienda rimanga operativa in questo territorio, ha centinaia di stabilimenti in tutto il mondo, da quasi 2000 dipendenti che aveva in Italia ne ha circa 700 attualmente. Altre soluzioni in questo momento non vanno prese in considerazione. L'eventuale ricollocamento alla Fincantieri, rischia di trasformare quell'azienda in una sorta di ammortizzatore sociale, conferendogli ulteriore potere di cui sinceramente non necessita e poi cosa significa essere ricollocati? Nelle ditte in appalto? In sub-appalto? In che condizioni? Con quali diritti? Perchè qui esiste anche un problema che si chiama Fincantieri, come è noto, dove i diritti son sempre meno, gli esternalizzati la maggioranza, con tutte le conseguenze sociali ben note. Si deve assolutamente evitare una guerra tra "poveri" rivedere l'intera sistema non a pezzettini ma nel suo complesso a partire dal conferimento di finanziamenti pubblici e per questo non si può ma si deve parlare di questione isontina e va affrontata come una vera e propria vertenza sociale.
 
Come Potere al Popolo Isontino si è organizzata per martedì 23 gennaio ore 19 presso la sede di RC in Monfalcone una iniziativa pubblica dal titolo chiaro: Vertenza isontino: il lavoro è un diritto Se ne discute assieme alle RSU di Eaton, Fincantieri ed altre realtà industriali della zona.



Marco Barone

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