Il Comune di Ronchi "adotti" la tomba storica della famiglia Fontanot e le tombe storiche a rischio oblio del cimitero

Immagine
Il territorio ronchese durante le drammatiche vicende della seconda guerra mondiale ha pagato dazio pesantemente soprattutto per il contributo dato da diverse famiglie nella lotta di liberazione. Decine di famiglie hanno visto spezzato il proprio legame, non hanno potuto veder crescere i propri figli, fratelli, sorelle perchè la guerra non conosce pietà alcuna. Tra le famiglie che maggiormente hanno lasciato il segno nella storia non solo locale ma anche internazionale c'è sicuramente quella dei Fontanot. Su cui sono stati scritti diversi libri, realizzati documentari e intitolate vie in diverse località. Eppure al cimitero di Ronchi non si può restare indifferenti allo stato attuale in cui si trova la tomba dei Fontanot. Scritte purtroppo totalmente illeggibili e alcuni segni di cedimento della struttura tombale. In quella tomba, si riportano i nomi di Fontanot Regina, Fonanot Licio, Fontanot Giovanni, Fontanot Maria, Fontanot Enea, Fontanot Armido, Fontanot Vinicio e Fontanot ed ...

Le UTI CIA e CAI sono state affossate, violato il bilinguismo e non le vuole nessuno, la legge va abrogata

CIA e CAI ovvero acronimo di Carso, Isonzo, Adriatico, e Collio Alto Isonzo. Due nomi scelti non si sa come, che rappresenterebbero due UTI, in sostituzione della provincia di Gorizia, come abrogata ,anche se ancora esistente "politicamente" oltre i confini del piccolo mondo antico e moderno del FVG.
18 mini contee, unioni territoriali intercomunali, che hanno frammentato il territorio ancor di più. Non si tratta di organi eletti dal popolo, ma prevalentemente caratterizzati da elezione interna e nomina interna. Contestate per diversi punti, e su diverse questioni, alcuni Comuni non hanno aderito, sono funzionali alla fusione dei Comuni, compromettono l'autonomia piena dei piccoli Comuni, i consigli comunali svolgeranno ruoli marginali, le opposizioni conteranno meno di un fico secco, ed i Sindaci, specialmente dei Comuni capofila, avranno un gran potere.
Ma ad oggi se si vanno a guardare i siti internet delle rispettive UTI dell'ex provincia di Gorizia la prima cosa che noti è l'assenza del plurilinguismo, niente sloveno, niente friulano. Solo rigorosamente italiano. Violato il bilinguismo, cosa che invece emergeva pacificamente nel sito della Provincia di Gorizia.  Ogni occasione, ogni manifestazione pubblica è sempre un momento per sparare cannonate contro una legge che non ha capito nessuno, incompresa dai cittadini, respinta da diverse categorie di lavoratori, e di cui nessuno ha capito la logicità, a parte forse chi l'ha voluta e determinata. Ma oltre all'assenza del plurilinguismo, che ricordiamo è l'elemento che ha determinato la specialità del FVG, è anche la pochezza dei materiali contenuti all'interno di questi siti internet che emerge. In sostanza si nota più quello che non c'è che quello che ci sarebbe, ovvero poco o nulla.
Se alla gente comune chiedi cosa sono le UTI, ti diranno, nonostante siano trascorsi quasi 4 anni dalla legge di approvazione, UTI chi? Il prossimo governo regionale non potrà che fare una sola cosa, utile a tutti, cancellare questa riforma mai amata e tanto odiata.

Marco Barone

Commenti

Post popolari in questo blog

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Quale la città più bella tra Udine e Trieste?