Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Il pranzo sociale dell’ANPI di Ronchi ( foto) sotto il segno dell’antifascismo e dei ricordi



Riuscito e partecipato il pranzo sociale organizzato dall’ANPI di Ronchi presso l'accogliente agriturismo Mazzuchin di Vermegliano a pochi passi dalla suggestiva chiesetta di Santo Stefano e durato per buona parte del pomeriggio del 16 dicembre. Quasi un centinaio i partecipanti, dove sotto il segno della musica, partigiana e popolare, balli e ricordi, senza dimenticare l'immancabile lotteria curata con una passione unica dalla solita ed immancabile ed unica Angela, si è consumato un momento conviviale oramai tradizionale. Non sono mancati i momenti di confronto e di riflessione, con i messaggi e gli spunti offerti sia dal Presidente provinciale dell’ANPI di Gorizia, Pironi che dalla Presidente dell’ANPI di Ronchi, Cuzzi.

Il segretario Martinuzzi ha ricordato tutta l’attività svolta dall’ANPI di Ronchi, dai pellegrinaggi laici organizzati nei luoghi della resistenza in Slovenia, ai gemellaggi storici, agli incontri con le scuole, agli appuntamenti del 25 aprile e 2 giugno, alla visita presso la Risiera di Trieste all’appuntamento organizzato per la verità per Giulio Regeni che ha visto una partecipazione enorme a Ronchi.

Certo, è emerso, che i tempi di oggi non sono più quelli di una volta, vi è sempre meno condivisione, più individualismo e questi pranzi sociali forse attraggono più generazioni di un tempo che quelle più moderne, sintomi dei tempi e delle epoche che cambiano e mutano, ma non mutano e non cambiano e non possono cambiare i ruoli dell’ANPI nella nostra società in cui continua ad essere un faro importante ed una delle associazioni italiane con più iscritti ed un motivo ci sarà pure. 
Il difficile è riuscire a mantenere il passo con i tempi di oggi, con una storia che sembra non interessare più a nessuno quando in realtà in diverse circostanze, anche se a volte strumentalizzate oltre l’inverosimile, ritorna con forza, e trova spazio nei peggiori dei modi proprio a causa dell’ignoranza nel senso di non conoscenza e l’ANPI ha il ruolo di preservare la memoria antifascista che è alla base della nostra Costituzione ed attuarla giorno dopo giorno.  E questo è stato l’auspicio che ha accompagnato gli auguri per questo 2017 oramai giunto alla sua conclusione e che non verrà certamente rimpianto per molti e diversi motivi.
Marco Barone
seguono foto pranzo sociale ANPI 16 dicembre 2017- Ronchi


































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