Il tempo si è letteralmente fermato alla stazione di Miramare di Trieste

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Un gioiellino liberty di epoca asburgica, che consente di arrivare al castello di Miramare, attraversando il polmone verde di Trieste, che affascina il viaggiatore, perchè il tempo si è fermato in via Beirut, a  Grignano come in nessun altro luogo a Trieste.  Un gioiellino che è ora chiuso, ora aperto, ma che necessita di essere valorizzato, riqualificato. Purtroppo già in passato preso di mira da azioni di vandali, ragione per cui venne eliminato il glicine che caratterizzava la pensilina esterna, preso di mira con vandalismi che hanno comportato spese per migliaia di euro da parte di RFI per effettuare interventi di restauro di natura  conservativa. Quella piccola stazione affascina e non ha eguali in Italia, ed è auspicabile che si possano trovare le risorse, gli intenti, la volontà, per farla ritornare ai fasti di un tempo. Purtroppo il tempo fa il suo corso e dei lavori di manutenzione sono necessari per ripristinare quel bene storico che viene invidiato da chiunque si soffermi a

Fake news la parola del 2017, strumento eccellente per la censura ?


Una volta si diceva che eri un bugiardo, una persona falsa, oggi sarai semplicemente un fake. Parola efficace, moderna, e dalle potenzialità devastanti. Il 2017 è stato sotto il segno delle Fake News, in base al noto dizionario internazionale Collins, tale  termine ha avuto, nelle ricerche online, un incremento del 365% sul 2016. Mica male. Perchè vi è stata una campagna mediatica studiata ad hoc.
D'altronde ci sarà un motivo se quando ti colleghi con Mozilla Firefox, ad Internet, appare il seguente avviso:

"Le grandi aziende vogliono limitare l’accesso all’informazione. Le fake news e la cosiddetta “bolla dei filtri” impediscono alle persone di accedere a un’informazione corretta. I bulli digitali stanno mettendo a tacere la voce di chi la pensa diversamente. Il nostro desiderio di esplorare è ostacolato da minacce alla sicurezza e alla privacy. È giunto il momento di unirsi a Mozilla e fare la nostra parte in qualità di cittadini digitali consapevoli."

Qualcosa di vero e di profondo c'è. E' evidente che le Fake News son diventate lo strumento eccellente per reprimere la libertà di pensiero e d'informazione nella rete che in questo caso rischia di essere sintomo più che di libertà di rete nel senso di limitazione della libertà personale. Spetta al singolo individuo riuscire a capire quanto una notizia possa essere attendibile o meno in una società dove l'obiettività non esiste più, pensiamo alla grande stampa americana che ha smesso di essere "indipendente" nel momento in cui si è schierata contro Trump sostenendo la Clinton, come se lei fosse più presentabile per alcuni aspetti di Trump.
Insomma, nessuna banalizzazione, nessun semplicismo. Certo, oggi vi è la fretta di dare la notizia, si scrivono spesso articoli non con le mani ma con i piedi, da orrori grammaticali planetari a notizie false, in una società dove lo sputtanamento dell'individuo è facilissimo da perseguire, il riparo allo sputtanamento non sarà altrettanto facilissimo da conseguire. Ma non è colpa del singolo e neanche di chi è costretto ad arrampicarsi con le unghie rifatte sugli specchi frantumati pur di sopravvivere.  Le menzogne son sempre esistite e continueranno ad esistere, stiamo attenti alla trappola delle Fake News che può spalancare le porte della censura preventiva, e sicuramente, anche, di un certo business, perchè tutto in questo mondo è business dal concepimento della vita alla morte ed a dirla tutta forse anche oltre la morte.

Marco Barone

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