Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Fake news la parola del 2017, strumento eccellente per la censura ?


Una volta si diceva che eri un bugiardo, una persona falsa, oggi sarai semplicemente un fake. Parola efficace, moderna, e dalle potenzialità devastanti. Il 2017 è stato sotto il segno delle Fake News, in base al noto dizionario internazionale Collins, tale  termine ha avuto, nelle ricerche online, un incremento del 365% sul 2016. Mica male. Perchè vi è stata una campagna mediatica studiata ad hoc.
D'altronde ci sarà un motivo se quando ti colleghi con Mozilla Firefox, ad Internet, appare il seguente avviso:

"Le grandi aziende vogliono limitare l’accesso all’informazione. Le fake news e la cosiddetta “bolla dei filtri” impediscono alle persone di accedere a un’informazione corretta. I bulli digitali stanno mettendo a tacere la voce di chi la pensa diversamente. Il nostro desiderio di esplorare è ostacolato da minacce alla sicurezza e alla privacy. È giunto il momento di unirsi a Mozilla e fare la nostra parte in qualità di cittadini digitali consapevoli."

Qualcosa di vero e di profondo c'è. E' evidente che le Fake News son diventate lo strumento eccellente per reprimere la libertà di pensiero e d'informazione nella rete che in questo caso rischia di essere sintomo più che di libertà di rete nel senso di limitazione della libertà personale. Spetta al singolo individuo riuscire a capire quanto una notizia possa essere attendibile o meno in una società dove l'obiettività non esiste più, pensiamo alla grande stampa americana che ha smesso di essere "indipendente" nel momento in cui si è schierata contro Trump sostenendo la Clinton, come se lei fosse più presentabile per alcuni aspetti di Trump.
Insomma, nessuna banalizzazione, nessun semplicismo. Certo, oggi vi è la fretta di dare la notizia, si scrivono spesso articoli non con le mani ma con i piedi, da orrori grammaticali planetari a notizie false, in una società dove lo sputtanamento dell'individuo è facilissimo da perseguire, il riparo allo sputtanamento non sarà altrettanto facilissimo da conseguire. Ma non è colpa del singolo e neanche di chi è costretto ad arrampicarsi con le unghie rifatte sugli specchi frantumati pur di sopravvivere.  Le menzogne son sempre esistite e continueranno ad esistere, stiamo attenti alla trappola delle Fake News che può spalancare le porte della censura preventiva, e sicuramente, anche, di un certo business, perchè tutto in questo mondo è business dal concepimento della vita alla morte ed a dirla tutta forse anche oltre la morte.

Marco Barone

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