Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...
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FVG: alcune criticità che compromettono i diritti della minoranza linguistica slovena.Se non sei visibile non esisti
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In FVG si svolgerà la seconda conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica. L’articolo 10 della L.R. 16 novembre 2007, n. 26, prevede, al fine di
verificare lo stato di attuazione degli interventi previsti dalla legge,
di raccogliere proposte per l’adeguamento alle esigenze emerse e per
definire nuove linee di indirizzo. A tal fine, il Presidente del
Consiglio regionale convoca, almeno una volta ogni cinque anni e
comunque non oltre sei mesi prima della scadenza della legislatura, la
Conferenza regionale sulla tutela della minoranza linguistica slovena,
quale momento di partecipazione e di confronto fra i soggetti e gli
organismi coinvolti nella trattazione delle problematiche del settore.
E' stata prodotta una documentazione significativa, certamente utile per comprendere lo stato attuativo o non attuativo della legislazione di riferimento in materia, le criticità che compromettono i diritti della minoranza linguistica slovena. E non sono mica poche.
Ad esempio nella relazione di Adriana Janežič si denuncia che "nel Rapporto statistico annuale della Regione A. FVG non si trova traccia delle comunità linguistiche, neanche con una semplice citazione della loro presenza, come se questa non fosse una Regione a Statuto speciale anche per la presenza di minoranza linguistiche, soprattutto ora, ad oltre 50 anni dalla sua costituzione, quando le motivazioni geopolitiche sono sostanzialmente superate e considerando altresì che 2 delle 3 comunità linguistiche del Friuli Venezia Giulia, quella slovena e quella friulana, tutelate già dalla L. 482/1999, sono specifiche ed esclusive della Regione A. FVG (mentre quella tedesca è presente anche in altre Regioni dell’arco alpino)."
Violazioni vengono registrate in materia di dati anagrafici e similari. "Non possiamo non sottolineare innanzitutto che l’articolo 12 della L.r. 26/2007 (Nomi, cognomi e denominazioni slovene) che assicura “ai cittadini appartenenti alla minoranza linguistica slovena la corretta scrittura dei nomi e cognomi, compresi i segni diacritici propri dell’alfabeto sloveno”, non sia ancora completamente attuato. Quindi se il problema delle carte di identità bilingui, anche elettroniche, e con accenti diacritici/strešice, è stato risolto nell’ultimo decennio, risultano ancora difficoltà burocratiche per la patente di guida e permane la mancata scritturazione del proprio cognome con gli accenti diacritici/strešice per quanto riguarda il passaporto, ma va rilevata anche una mancanza di accenti diacritici, per esempio, nei nominativi del personale pubblicati sul sito web della Regione A. FVG. Quindi a tutt’oggi quello che è uno dei diritti fondamentali sanciti dall’ONU e in tutti gli atti di indirizzo europeo e nelle leggi quadro italiane non è stato attuato."
Si denuncia, altresì, che l’Amministrazione regionale dovrebbe assicurare la presenza di personale con conoscenza di lingua slovena. "Attualmente, a dieci anni dall’approvazione della legge, non risulta che siano stati indetti concorsi a tempo indeterminato per personale con conoscenza di lingua slovena che non solo attuerebbero lo specifico articolo e comma, ma assicurerebbero lo svolgimento amministrativo della legge."
Problemi si registrano anche dal punto di vista dei fondi.
Il “Fondo regionale per la minoranza linguistica slovena” "a tutt’oggi, a cinque anni di distanza e al momento della stesura della comunicazione, non risultano altri interventi finanziari da parte dell’Amministrazione regionale dimostrando, oltre a una limitata attuazione della norma, un evidente carattere occasionale e non programmatico."
E soprattutto si denuncia con gran forza il tema della visibilità.
"Vorremmo innanzitutto parlare di visibilità, perché dobbiamo ricordare l’importanza della visibilità per la comunità slovena sia nell’ambito della pubblica amministrazione che sul territorio, una visibilità che va promossa dalla Regione A. FVG perché rientra nei suoi compiti istituzionali. Sappiamo che se non si è visibili non si esiste, tanto più nell’attuale società mediatica, e la visibilità si collega immediatamente ai precisi diritti sanciti dalla normativa e dai principi ripercorsi all’inizio di questa comunicazione.
Quindi parliamo non solo della corretta scritturazione in lingua slovena di nomi e cognomi, ma anche di una precisa visibilità nell’organigramma regionale e nella struttura preposta alla parte predominante dell’attuazione della normativa di tutela, sia anche nello stesso sito web della Regione A. FVG perché la dizione “minoranze linguistiche”, o “lingue minoritarie”, non compare affatto nelle schermate iniziali del sito, e infine all’uso orale e scritto della lingua slovena nelle modulistiche interne alla Regione A. FVG, nelle pubblicazioni e nelle insegne pubbliche sul territorio. Si può considerare, sulla base di quanto analizzato, che nelle ultime tre legislature si è assistito sostanzialmente ad una progressiva riduzione della visibilità e tutto questo succede a 17 anni
dalla promulgazione della L. 482/1999 e a 15 anni dalla L. 38/2001."
Problemi emergono anche a livello di rappresentatività dove viene rimarcata la necessità di una maggiore democraticità e di un mutamento della rappresentanza della società civile che dovrebbe essere eletta direttamente dai cittadini appartenenti alla comunità slovena e che dovrebbe operare sulla base di un programma strategico.
Questi sono alcuni degli aspetti problematici che emergono in FVG, pensiamo alla questione delle bandiere che non vengono esposte lì ove vi è la comunità di riferimento, all'insegnamento dello sloveno nelle scuole, che andrebbe certamente potenziato. Regione che deve la sua specialità anche allo sloveno, in una terra che ha le sue radici non solo nella cultura latina ma anche slava, cosa che per ragioni anacronistiche, superate dalla storia, tende ancora a non riconoscere a dovere.
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"...
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecch...
Trieste, Triest, o Trst, Udine, Udin, Weiden o Viden. Due città distanti poco meno di 100 km. Con una cultura profonda, una storia complessa, che ancora oggi divide. Due città capoluogo di due regioni differenti, con identità differenti, il Friuli, Udine, la Venezia Giulia, Trieste per fondersi e confondersi con una mescolanza spesso mal digerita nell'unità del Friuli Venezia Giulia senza più alcun trattino divisore passando dal cuscinetto della Bisiacaria. Nonostante nel complesso si sia in una regione poco più piccola della sola provincia di Bari per popolazione. La sua area è pari a 7.924 km² cioè di poco superiore alla provincia di Sassari o Torino o Cosenza o Bolzano ad esempio. Ma con o senza trattino la divisione e la rivalità tra queste due città esiste, persiste e resiste. Dai dileggi, ai giochi, dallo sport, dal basket al calcio, a tutto ciò che può portare alla rivalità. Due bellezze contrapposte se non opposte, dalla bora di Trieste all'eleganza di Udine, ...
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