C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Dall’Università la Sapienza alla Ca Foscari di Venezia se supportano iniziativa in Egitto


Si ricomincia. E si ricomincia alla grande.

Approvata la legge sugli investimenti, disposto il ritorno dell’ambasciatore italiano in Egitto, giorno dopo giorno i rapporti mai effettivamente interrotti ma “addormentati” come ha fatto notare non uno qualunque nel paese delle piramidi, l’amicizia tra Egitto ed Italia si consolida.  
Si legge che “Nel quadro della cooperazione scientifica e tecnologica tra l’Egitto e l’Italia, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia al Cairo, Giampaolo Cantini, del presidente dell’Unione Egiziana per le Associazioni degli investitori, Mohamed Farid Khamis, di alcuni Ministri e Sottosegretari, del Presidente del Consiglio dei Segretari dell’università britannica in Egitto e di rappresentanti di imprese innovative egiziane ed italiane, il 20 e il 21 novembre e' in programma, presso la British University in Egypt, il Workshop italo-egiziano sulle opportunità e le sfide che le piccole e medie imprese affrontano in Egitto nel trasformare l’innovazione scientifica in imprenditorialità.”

Si parla di neolaureati: “In tale contesto, l’Ambasciatore Cantini ha nel suo intervento posto l’accento su come il collegamento tra ricerca scientifica ed industria possa sostenere piccole e medie imprese e start-up innovative gestite da neo-laureati. L’Ambasciatore Cantini ha poi sottolineato l’importanza che le università egiziane rivestono nello sviluppo economico dell’Egitto ed il contributo che il Sistema Italia puo’ dare in termini di qualificazione tecnica e scientifica, con l’obiettivo dell’inserimento di giovani neolaureati in aziende ad elevato contenuto di innovazione.”


L’Addetto Scientifico dell’Ambasciata italiana al Cairo, Prof. Claudio Margottini, e il Dr. Tarek Hatem, Direttore del Centre of Simulation and Innovation presso la British University in Egypt, organizzatori dell’evento, “hanno dichiarato che l’obiettivo della conferenza è sostenere le piccole e medie imprese, start-up e spin-off della ricerca, soprattutto quando avviate da giovani neo-laureati, tramite la condivisione delle capacita’ del Sistema Italia e la presentazione di esperienze di successo, in Italia e in Egitto.” 
Tra i sostenitori di questa iniziativa si elencano:

  Italian Trade Agency
• Italian Agencies for New Technologies, Energy and Economic Sustainable Development
• Italian Observatory for Industrial Districts
• Distretto Aerospaziale della Campania
• Inter-Universities Research Centre for Sustainable Development - CIRPS
• University of Venezia “Ca Foscari”
• University of Roma “La Sapienza”
• A new Partnership on Research and Innovation in the Mediterranean Area (PRIMA)
• MACSENIOR Engineering Product Services
• Egyptian Federation of Investors Associations (EFIA)
• Industrial Modernisation Centre (IMC)
• Egyptian Information, Telecommunications, Electronics, and Software Alliance (EITESAL)
• MFK Foundation for Society Development
• SEKEM Development Foundation
• Techno-Kheir for Development
• Oriental Weavers Group
• Sawari Ventures



Insomma come se non fosse successo nulla. Come se non avessero ammazzato un giovane ricercatore italiano e come lui tanti altri giovani.

Ma come si può? E si rimane basiti quando è il mondo accademico nostrano, dell'università nostrana a sostenere simili iniziative. Per carità, sono legittime, ci mancherebbe, ma con quale grado di coscienza ci si relaziona in rapporti bilaterali con il sistema Egitto dopo tutto quello che è successo e continua ad accadere?

Marco Barone

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