Quella lenta riscoperta delle proprie origini ricordando i caduti austroungarici contro la damnatio memoriae del nazionalismo italiano

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Timidamente, negli anni, son sorti dei cippi, delle targhe, dei monumenti, defilati o meno, con i quali ricordare ciò che dall'avvento del Regno d'Italia in poi in buona parte del Friuli è stato sostanzialmente cancellato dalla memoria pubblica, ma non ovviamente da quella privata. Un territorio legato all'impero asburgico, che ricorda i propri caduti italiani che hanno lottato per la propria terra asburgica. Nei ricordi  memorie delle famiglie che si son tramandate nel tempo è difficile raccogliere testimonianze negative di quel periodo, sostanzialmente si viveva tutti assieme, ognuno con le proprie peculiarità e l'irredentismo italiano era solo una minoranza di un manipolo di esagitati. Poi, come ben sappiamo, con la guerra, le cose son cambiate in modo terrificante, per arrivare alla dannazione della memoria che ha voluto cancellare secoli e secoli di appartenenza asburgica. Lentamente, questi cippi, targhe, dal cimitero di Ronchi, al comune di Villesse, a Lucinico,

Pubblicate il testo dell'accordo tra Comune di Monfalcone e Fincantieri su questione amianto




Nel 2015, quando avvenne il noto ritiro di costituzione di parte civile nel processo amianto bis, che vedeva imputati 16 ex dirigenti per la morte di 44 persone, 44 operai, a due giorni dalla sentenza, scrissi, senza mezzi termini, che da sinistra venne letteralmente, formalmente e sostanzialmente tradita la questione morale e che ciò lo si sarebbe pagato a caro prezzo. Così è stato. La situazione politica a Monfalcone è già esplosa, con l'astensione enorme, con il popolo della sinistra che non ha votato, o con chi ha votato una destra made Lega Nord, che ha vinto con un programma chiaro e che cercherà di attuare. In questa ottica sono da vedere i famosi sette minuti di scontro verbale, tra il Sindaco di Monfalcone ed il mio conterraneo Bono. Toni alti. Gesto simbolico importante. Alzare la voce è fondamentale, non scontato, purché non sia rappresentazione di un nulla. Così come è più che naturale che la Lega Nord tutelerà i lavoratori a modo suo, con la sua visione del mondo, con il prima i monfalconesi. Ma non dobbiamo dimenticarci i rapporti che in passato vi sono stati  a livello nazionale tra la Lega Nord e la Fincantieri, tanto che venne prodotta interrogazione parlamentare sul punto. E non son mica passati mille anni. Solo pochi anni. Ma già finiti nel dimenticatoio. Erano altri tempi, si ribadirà. Comunque sia, se la destra oggi si permette di duellare con Fincantieri è perchè si è aperta una voragine immensa che ha risucchiato sinistra e compagnia varia. E dunque se la destra difenderà i lavoratori, a modo suo, è perchè ha una strada spianata. Comunque pur avendo le parole un loro peso politico rilevante, contano solo i fatti. E siamo tutti curiosi di capire e comprendere se questo duello, sia tale o solo una rappresentazione di un duello.
La cosa imbarazzante è che è difficile, da sinistra, in questo momento dire che l'attuale Sindaco sbaglia. Perché, pur non condividendo alcuni contenuti delle sue dichiarazioni, fa quello che avrebbero dovuto fare altri anche a livello nazionale. Perché la questione di Monfalcone non la risolvi a livello locale. Così come è vero che la questione Fincantieri che condiziona l'intero mandamento riguarda ed interessa tutti a partire da quel patto di legalità che latita, mentre ad Ancona nel 2015 per la durata di tre anni è stato stipulato. Ora, emergono sempre più dettagli su quel famoso accordo dell'estate 2015 che continua ad essere ricordato come il patto dei 140 mila euro. Visto che si tratta di accordo stipulato tra l'azienda che è in un certo senso ancora pubblica ed il Comune, è diritto dei cittadini conoscerne il testo integrale. Non mi risulta che questo testo sia stato reso pubblico,  e se lo è stato se ne chiede cortesemente la ripubblicazione attraverso il nostro giornale, e se non lo è stato ci si chiede il perchè.
E' diritto dei cittadini dell'intero mandamento conoscere i dettagli dell'accordo, i suoi reali riflessi, sapere a cosa si è rinunciato, in quali termini e con quali termini. La situazione sociale sussistente a Monfalcone è bollente, non servono commissioni parlamentari d'inchiesta per affrontare i problemi, perchè spesso inutili e poi lo Stato dovrebbe, ancora una volta, indagare su se stesso? 
Così come pare evidente che uno stato di reale conflittualità con la Fincantieri è, oggi, puramente immaginario. Si vive complessivamente una grave situazione di imbarazzo e questo imbarazzo rischia di essere una costante amara con cui dover fare i conti a lungo termine. E questa cosa fa veramente incazzare. Certo che è veramente singolare, che nel momento storico in cui ritornano le classi, la sinistra in via generale è totalmente sbandata, e la destra, nelle sue diverse versioni, nel populismo globale, ha saputo cogliere l'attimo vincente, per divenire la guida di una massa senza più ideali, nel nome del loro santo, prima gli all'interno di una globalizzazione,che non è mai stata realmente contrastata. Ma il prima gli sarà fallimentare, perchè comporterà una ulteriore divisione e frammentazione che favorirà il Golia della situazione anche a Monfalcone, diventata in questo periodo il simbolo del fallimento totale della globalizzazione, e ciò è una rima per nulla poetica ma banalmente amara.
Marco Barone

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