C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

Immagine
    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Per la visita dei due Presidenti, imbandierare Gorizia con il tricolore italiano, sloveno e la bandiera della pace

Al teatro Verdi di Gorizia il 26 ottobre ci sarà l'incontro tra il Presidente della Repubblica italiana e quello della Slovenia. Il muro fisico di Gorizia è caduto da un pezzo, anche se l'Europa pare aver voglia di ripristinare il Limes del terzo millennio. Il 21 luglio del 1944 a Gorizia venivano arrestati dalla polizia tedesca due membri del Triumvirato della federazione repubblicana dei fasci di combattimento. Il 5 agosto del 1944, “alle ore 17.30 scoppiava una bomba ad orologeria nell'interno del teatro Verdi di Gorizia, a quell'ora affollato di donne e bambini. Rimanevano ferite 10 persone fra le quali due gravemente e decedevano poi all'ospedale. Altra bomba inesplosa veniva rinvenuta nella galleria dello stesso Teatro”. Tale notizia, in un primo momento, veniva classificata come attività di banditi e ribelli ma senza specificare chi avesse compiuto tale attentato. Il volgo ha sempre tramandato che la responsabilità fosse dei fascisti e chissà che non sia da leggere anche in relazione in merito ai fatti del 21 luglio del 1944. La conseguenza del gesto del 5 agosto del '44 è stato l'attentato al tempietto circolare del Parco della Rimembranza di Gorizia, compiuto dai domobranci, alleati al regime nazista che opprimeva Gorizia e l'Italia, fino alla liberazione come avvenuta nel maggio 1945. Il 29 agosto del 1944 a Gorizia ci sarà un pesante bombardamento che colpirà, danneggiandolo, anche il cimitero militare della guerra 1915/1918. Il Capo dello Stato giungerà a Gorizia nella data della ricorrenza della disfatta di Caporetto, che segnerà la perdita di Gorizia, ma la cosa importante è che il Presidente Mattarella e Pahor quel giorno realizzeranno un segno, l'ennesimo, di amicizia, tra due popoli, che il fascismo ha volutamente diviso; segno di amicizia che si perfezionerà a Doberdò innanzi al monumento dedicato alle vittime slovene della grande carneficina umana che è stata la prima guerra mondiale. Parlare di redenzione di Gorizia è anacronistico. Quel giorno si dovrà condannare la guerra, far presente che la presa di Gorizia è avvenuta in una città vuota, distrutta, martoriata. Che anche se il mondo odierno pare essere proiettato verso una catastrofe globale, la cui miccia imprevedibile può essere accesa da un niente sempre più vicino e concreto, la guerra è una male da evitare, sempre. E sarebbe bello quel giorno come segno di amicizia tra due popoli, due comunità, due Paesi, quali Italia e Slovenia veder imbandierata Gorizia non solo con il tricolore italiano, ma anche quello sloveno, e non per dividere, ma per unire, porre  nel bel mezzo dei due tricolori, la bandiera della pace. Qualcuno, probabilmente, si infurierà, come sempre. Pazienza. Potrà coltivare il proprio furore isolato nel suo ordinario isolamento. Pace, giustizia, fratellanza ed amicizia devono passare anche attraverso i simboli. Sarà così? O sarà l'ennesima occasione mancata, con le solite dosi di nazionalismo? Vedremo.
Marco Barone @ilKontrastivo

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot