Trasformare la casa natale di Tina Modotti, nel museo Tina Modotti, può essere una grande opportunità per Udine

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Tina Modotti è probabilmente più apprezzata all'estero che in Friuli. Semplicemente è a dir poco sconcertante che non esista praticamente quasi nulla dedicato a lei. C'è una sala dedicata a Tina Modotti in città, c'è un punto Modotti, che ospita dei quadri di artisti locali, a pochi passi dalla casa natale di Tina Modotti che è cercata più dai messicani, sudamericani che altro. Eppure in quella via affascinante a pochi minuti a piedi dal centro di Udine, in via Pracchiuso 89, c'è la casa natale di Tina, dove sorge una targa con le parole di Neruda che ne ricordano l'essenza. La facciata della casa è stata recentemente restaurata e l'edificio ospita l’asilo notturno “Il Fogolâr”   inaugurato il 4 settembre del 2006  ed ospita le persone senzatetto  ed è gestito dalla Caritas. All'interno vi si trovano delle stampe e copie di alcune fotografie di Tina. Sarebbe il minimo sindacale pretendere di trasformare la casa natale di Tina Modotti in un museo che possa ac...

Quell'applauso a Gorizia per l'entrata dei nazisti


Ognuno ha cercato di giustificare quell'evento. Evento incredibile, verrebbe da pensare, evento infame, verrebbe da sentenziare. Dopo l'8settembre, un bel giorno per l'Italia, perchè sarà da quel momento che si affermerà il riscatto del nostro Paese dall'infamia del fascismo, certo con ventate anche di opportunismo, codardi fascisti diventeranno anche attivi antifascisti. Ma quel giorno porterà anche all'inevitabile occupazione nazista. Gorizia, a causa del fascismo, perderà buona parte delle sue terre storiche, ed oggi ancora se ne pagano gli effetti. Ma il timore di quel tempo non erano i fascisti, non erano i nazisti, erano i comunisti, gli "slavo-comunisti" come venivano chiamati con disprezzo i comunisti filoJugoslavi o Jugoslavi, nella migliore delle ipotesi. Risparmio le altre qualificazioni denigratorie. E si racconta che a Gorizia i nazisti, alla loro entrata in città, vennero accolti con un vigoroso applauso. Altri, invece, raccontano che vennero accolti con l'applauso quando sul Corso principale della città, fecero ritorno dopo aver sconfitto i partigiani nella nota battaglia di Gorizia. Battaglia che aveva come scopo quello non di occupare Gorizia per annetterla alla Jugoslavia, ma per liberarla dall'invasore, liberazione che si realizzerà solo il primo maggio del 1945. Le giustificazioni, per tale gesto, sono state varie. Chi perchè odiava o temeva i comunisti, chi perchè temeva per l'italianità della città, quando, come è noto, i tedeschi l'avevano annessa al Litorale Adriatico nazista. Altri, perchè videro nei tedeschi, l'illusione della riproposizione del vecchio Impero Autroungarico. Insomma, diverse furono le motivazioni, che non hanno reso certamente onore a Gorizia. Gorizia che ha conosciuto nel mese di settembre diverse situazioni. Nel settembre del'45 la battaglia partigiana, nel settembre del '47 il settembre nero goriziano, che porterà ad azioni mirate e sistematiche di persecuzione contro sloveni, comunisti, antifascisti, nell'attesa del "ritorno" all'Italia di questa città di confine.
 

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