La celebrazione del fascismo della passeggiata di Ronchi di D'Annunzio e l'occupazione di Fiume

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Mio caro compagno, Il dado è tratto. Parto ora. Domattina prenderò Fiume con le armi. Il Dio d'Italia ci assista. Mi levo dal letto febbricitante. Ma non è possibile differire. Ancora una volta lo spirito domerà la carne miserabile. Riassumete l'articolo !! che pubblicherà la Gazzetta del Popolo e date intera la fine . E sostenete la causa vigorosamente, durante il conflitto. Vi abbraccio Non sarà stato forse un fascista dichiarato, D'Annunzio, certo è che non fu mai antifascista, era lui che aspirava a diventare il duce d'Italia e la prima cosa che fece, all'atto della partenza da Ronchi per andare ad occupare Fiume, fu quella di scrivere a Mussolini, per ottenere il suo sostegno. Perchè D'Annunzio ne aveva bisogno. Il fascismo fu grato a D'Annunzio, per il suo operato,  tanto che si adoperò anche per il restauro e la sistemazione della casa dove nacque D'Annunzio e morì la madre. E alla notizia della morte, avvenuta il 1 marzo del 193

8 settembre '43 la cerimonia ai Cantieri navali di Monfalcone (foto)




Come da tradizione resistente, anche in questo 2016, si è voluto celebrare l'8settembre. Giorno fatidico per l'Italia. Presenti varie delegazioni delle sezioni ANPI, diversi operai, diverse soggettività, presenti anche il Sindaco di Monfalcone e di Staranzano. Assente il Comune di Ronchi, di cui era presente la sezione ANPI, ma sono due cose diverse.
Dicono che il Comune di Ronchi non ha mai partecipato a questa iniziativa. Sinceramente mi sfugge il motivo. Sfugge il motivo che possa giustificare tale assenza, rilevato che saranno proprio i "cantierini", le tute blu dei cantieri navali di Monfalcone a costituire il grosso della Brigata Proletaria che si formerà a Selz di Ronchi. Importanti gli interventi, in un contesto sociale ove le libertà sono continuamente a rischio, i razzismi incrementano, i muri sembrano essere la normalità, e sistemi di controllo invasivi nei confronti dei lavoratori si affermano con normalità nei luoghi di lavoro. In un contesto sociale deprimente, opprimente, dove i diritti sono sempre più storti. Ma la speranza esiste, e la speranza trae forza proprio da queste giornate e dal sacrificio immenso compiuto dai nostri partigiani, per quella libertà, per i diritti, che reputiamo come scontati, quando di scontato non vi è proprio un bel nulla.
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Marco Barone 














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