Che fine ha fatto la fantomatica prigione di Moro di via Massimi?

Ne avevamo parlato anche su queste pagine, pur esprimendo delle perplessità, su quella che poteva essere stata la prima prigione di Moro, in relazione all'inchiesta del giornalista Zatti della Rai. Il reperto 777 sarebbe stato determinante per indicare la Loyola University di via Massimi. Ma, come già era stato segnalato dal gruppo 16 di marzo e poi in un post significativo pubblicato su insorgenze.net si è sostanzialmente smentito in modo evidente che il reperto 777 corrispondesse a Loyola University. La location era invece la prigione di Ascoli Piceno. Bisognerebbe sul punto chiedersi perchè Morucci avrebbe fatto quel disegno, per quale scopo, e chi gli aveva fornito i dettagli di quel sito carcerario. Altro discorso, è invece, la questione della prima prigione di Moro. Effettivamente non si può escludere che presso la Loyola University possa essere stata la prima temporanea prigione di Moro. Ma la cosa sconcertante è che si è passati dal parlare per alcuni giorni con tanto di s...

Cosa non è oggi la Piazza della Transalpina



Ci sono luoghi che ancora oggi non hanno superato gli effetti del Trattato di Pace del 1947, considerato ingiusto da alcuni, incontestabile da altri, ma non si deve dimenticare che quel Trattato di Pace è la conseguenza del fascismo, delle scellerate politiche dell'Italia, che ne ha pagato, duramente le conseguenze. Tra questi luoghi vi è certamente Gorizia con la confinante Nova Gorica. Il simbolo di Gorizia è il suo castello, tutte le iniziative più importanti sono incentrate al castello. Ma il simbolo di Gorizia non dovrebbe essere solo il suo castello, ma quell'unicum che abbiamo. Una risorsa micidiale per le sue potenzialità, ma ad oggi volutamente depotenziata. La piazza della Transalpina o Evropski Trg. Ogni volta che viene qualcuno a trovarmi che non è mai stato in questi luoghi, percorrendo le vie che conducono a Gorizia, dopo una sosta al cimitero di Miren, alla sua linea di confine che è ancora visibile, al suo piccolo spazio museale, lo conduco alla Piazza della Transalpina. Senza spiegargli nulla, gli chiedo, secondo te questo luogo cosa rappresenta?E di norma la risposta non arriva. E lo invito, come un gioco, ma che gioco non è, a collocarsi al centro della piazza con un piede verso la stazione ed uno verso Gorizia. In quel momento gli dico, ecco, ora sei con un piede a Gorizia, uno a Nova Gorica, uno in Italia uno in Slovenia. Ed in quel momento grande stupore vive l'ospite. E poi gli si racconta la storia, cosa è stato quel luogo, gli mostro un pezzo di rete che nascosto ancora si può vedere, ovvero ciò che rimane del famoso "muro di Gorizia", e così via dicendo. Il fatto che quel luogo sia oggi un nulla, abbandonato a se stesso è il sintomo di una chiusura che vi è tra Gorizia e Nova Gorica. Per esempio ho notato, che Gorizia è gemellata con alcune località come ad esempio Klagenfurt (Austria) Grosseto Sassari Lienz o che risulta in collaborazione con San Candido (BZ) ma non risulta essere gemellata con Nova Gorica. Nella Enciclopedia Treccani cosa si legge alla voce gemellaggio? "Atto simbolico con cui due città o paesi appartenenti a nazioni diverse stabiliscono di istituire e sviluppare fra loro legami di stretta fraternità a scopi culturali, economici o politico." Ecco oggi quella piazza è il simbolo del non gemellaggio tra Gorizia e Nova Gorica. Di iniziative se ne possono proporre tante, ma senza progettualità, si perderanno nella frenesia della quotidianità, finiranno presto nel dimenticatoio.  Occorre una idea diversa di città, una idea diversa di progettualità, che a parer mio solo una sinistra unita ed identitaria nei suoi valori, che miri all'interesse generale e non a quello particolare, che sappia fare del bilinguismo la sua forza, che sappia attualizzare le migliori idee socialiste, di solidarietà, di uguaglianza, di giustizia sociale alla situazione goriziana può realizzare e che sappia aprirsi a Nova Gorica ed a quell'entroterra considerato come“naturale”per Gorizia. La cultura e la storia priva di nocività nazionalistiche è ciò che può rendere l'umanità e Gorizia libera dalle sue paure e dal suo declino, la cultura è ciò che può rendere l'umanità fraterna, e la piazza della Transalpina deve diventare un luogo perenne e stabile della cultura e della storia transfrontaliera ed il nuovo simbolo di Gorizia. Oggi quella Piazza non è un simbolo, salvo per qualche isolata iniziativa che ogni tanto viene giustamente proposta, non è un luogo turistico, non è un luogo della memoria, e non è un luogo neanche di unione e condivisione, è un non luogo.
Marco Barone

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