C'era una volta Gorz. Gorizia, la città più tedesca del "nord est italiano"

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    Gorizia è oggi, a causa degli eventi del '900, conosciuta forse come la città più italiana, delle italiane, anche se la sua peculiarità discende dal passato asburgico, quello che affascina, quello che interessa i turisti, insieme alla questione dell'ultimo "muro" caduto che divideva Gorizia da Nova Gorica. A partire dal 1500 Gorizia conobbe la sua svolta, una città dove convivevano, senza ghettizzarsi, idiomi diversi, dove la cultura germanofona era rilevante, con l'ultimo censimento dell'Impero che arrivava a contare poco più di 3000 cittadini di lingua tedesca. Tedesco, sloveno, friulano, italiano. Il nome Gorizia, è un nome slavo, una città dallo spirito tedesco, di cui oggi si è praticamente perso pressoché ogni traccia. Salvo iniziative di qualche realtà associativa privata, che mantengono con impegno e passione viva la lingua tedesca a Gorizia e contributi da parte di alcuni storici e studiosi, in città si è assistito ad un vero e proprio annichilime

Cosa non è oggi la Piazza della Transalpina



Ci sono luoghi che ancora oggi non hanno superato gli effetti del Trattato di Pace del 1947, considerato ingiusto da alcuni, incontestabile da altri, ma non si deve dimenticare che quel Trattato di Pace è la conseguenza del fascismo, delle scellerate politiche dell'Italia, che ne ha pagato, duramente le conseguenze. Tra questi luoghi vi è certamente Gorizia con la confinante Nova Gorica. Il simbolo di Gorizia è il suo castello, tutte le iniziative più importanti sono incentrate al castello. Ma il simbolo di Gorizia non dovrebbe essere solo il suo castello, ma quell'unicum che abbiamo. Una risorsa micidiale per le sue potenzialità, ma ad oggi volutamente depotenziata. La piazza della Transalpina o Evropski Trg. Ogni volta che viene qualcuno a trovarmi che non è mai stato in questi luoghi, percorrendo le vie che conducono a Gorizia, dopo una sosta al cimitero di Miren, alla sua linea di confine che è ancora visibile, al suo piccolo spazio museale, lo conduco alla Piazza della Transalpina. Senza spiegargli nulla, gli chiedo, secondo te questo luogo cosa rappresenta?E di norma la risposta non arriva. E lo invito, come un gioco, ma che gioco non è, a collocarsi al centro della piazza con un piede verso la stazione ed uno verso Gorizia. In quel momento gli dico, ecco, ora sei con un piede a Gorizia, uno a Nova Gorica, uno in Italia uno in Slovenia. Ed in quel momento grande stupore vive l'ospite. E poi gli si racconta la storia, cosa è stato quel luogo, gli mostro un pezzo di rete che nascosto ancora si può vedere, ovvero ciò che rimane del famoso "muro di Gorizia", e così via dicendo. Il fatto che quel luogo sia oggi un nulla, abbandonato a se stesso è il sintomo di una chiusura che vi è tra Gorizia e Nova Gorica. Per esempio ho notato, che Gorizia è gemellata con alcune località come ad esempio Klagenfurt (Austria) Grosseto Sassari Lienz o che risulta in collaborazione con San Candido (BZ) ma non risulta essere gemellata con Nova Gorica. Nella Enciclopedia Treccani cosa si legge alla voce gemellaggio? "Atto simbolico con cui due città o paesi appartenenti a nazioni diverse stabiliscono di istituire e sviluppare fra loro legami di stretta fraternità a scopi culturali, economici o politico." Ecco oggi quella piazza è il simbolo del non gemellaggio tra Gorizia e Nova Gorica. Di iniziative se ne possono proporre tante, ma senza progettualità, si perderanno nella frenesia della quotidianità, finiranno presto nel dimenticatoio.  Occorre una idea diversa di città, una idea diversa di progettualità, che a parer mio solo una sinistra unita ed identitaria nei suoi valori, che miri all'interesse generale e non a quello particolare, che sappia fare del bilinguismo la sua forza, che sappia attualizzare le migliori idee socialiste, di solidarietà, di uguaglianza, di giustizia sociale alla situazione goriziana può realizzare e che sappia aprirsi a Nova Gorica ed a quell'entroterra considerato come“naturale”per Gorizia. La cultura e la storia priva di nocività nazionalistiche è ciò che può rendere l'umanità e Gorizia libera dalle sue paure e dal suo declino, la cultura è ciò che può rendere l'umanità fraterna, e la piazza della Transalpina deve diventare un luogo perenne e stabile della cultura e della storia transfrontaliera ed il nuovo simbolo di Gorizia. Oggi quella Piazza non è un simbolo, salvo per qualche isolata iniziativa che ogni tanto viene giustamente proposta, non è un luogo turistico, non è un luogo della memoria, e non è un luogo neanche di unione e condivisione, è un non luogo.
Marco Barone

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