Il mondo gattopardiano dopo il coronavirus

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C'è stato un tempo sconvolgente che sembrava non finire più. Sembrava che il mondo perduto non sarebbe più potuto tornare. Sembrava tutto. E invece, non è cambiato niente. Dopo settimane di bombardamenti mediatici ai limiti del terrorismo psicologico su come ci si dovesse comportare per evitare di essere contagiati dal cornoavirus e non incorrere nella covid19, sembraba impensabile pensare che il post coronavirus, potesse essere come il prima. Nulla sarà come prima, si diceva. Ci sarà un prima coronavirus, un dopo coronavirus. Si ripeteva.  La stretta di mano sembrava essere destinata all'estinzione, gli abbracci, essere ridotti al minimo, il baciarsi sulla guancia, due, tre volte, all'italiana, a rischio estinzione come i dinosauri, e che dire della distanza di sicurezza sociale di almeno un metro? Si temeva che questo potesse essere il modo tipico delle relazioni "aosciali".  Si pensava che potesse derivarne l'Italia dei balconi di D'Annunzio e Mussol...

3 minuti di schiettezza.Gorizia è un paesone che vorrebbe divenire città e che necessita di uno shock


Una "rubrica" audio, che non avrà una cadenza fissa, dalla durata di tre minuti, dove in modo schietto e provocatorio, affronto varie questioni. In questa prima puntata parlo del caso Gorizia, della indifferenza della città verso la marcia dei donatori di sangue, del disastro della frammentazione del territorio della ex provincia di Go ecc. Buon ascolto e buona riflessione.

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