Nel 2026, 80 anni dalla strage di Vergarolla, come per la strategia della tensione, senza verità, anche se non si era più in Italia

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  Ancora oggi non c'è una lapide istituzionale che ricordi a dovere le vittime della strage di Vergarolla di cui non si conosce il numero esatto dei morti, 64 furono  le vittime identificate. Quanto accaduto il 18 agosto del 1946 ha lasciato il segno indelebile nella storia delle complesse vicende del confine orientale spesso strumentalizzate per revisionismi storici, nazionalismi nostalgici, che nulla c'entrano con la verità e la giustizia negata alle vittime di quel fatto drammatico. Come accaduto durante lo stragismo neofascista durante la strategia della tensione, praticamente non vi è stata alcuna verità, nessuna inchiesta degna di nota. Solo supposizioni, teorie, ipotesi, spesso istanze degne di ultras più che di seguaci della verità. Quel fatto tragico è stato chiaramente utilizzato dalla retorica revisionista per le proprie battaglie ideologiche anticomuniste e contro la Jugoslavia comunista di Tito. Quando accadde quel fatto, Pola, era una zona enclave all'interno ...

Gorizia vince il premio dell'anno 2015 per il deserto cittadino


Questa era la domanda del sondaggio durato, poco più di 48, ore e che si è chiuso il 31 dicembre 2015: Chi vince per il 2015 tra #Gorizia e #Monfalcone il premio per "il deserto" cittadino?
qui due post brevi riepilogativi della situazione disastrosa di Gorizia e Monfalcone 

E vince Gorizia con il 37,50% dei voti. Un testa a testa durato fino alla fine, ma nelle ultime ore del 31 dicembre Gorizia ha conseguito lo slancio vincente. Monfalcone, invece, si ferma al 25% dei voti espressi. Con il canonico però lucarelliano si deve rilevare che con il 37,50% dei voti viene espressa anche una preferenza alla voce altro, con alcuni commenti che mettono sullo stesso piano il disastro sociale di Gorizia con quello di Monfalcone, la desolazione di Gorizia con quella di Monfalcone, insomma le due città simbolo dell'Isontino, della destra e sinistra Isonzo, che per anni hanno rivaleggiato, in tema di deserto cittadino, di coprifuoco volontario e spontaneo, sono sullo stesso identico livello. Singolare anche una risposta che invita a monitorare la situazione a Fincantieri, questo perché i recenti movimenti nelle forze di polizia del monfalconese, potrebbero fare pensare che qualcuno teme, in base a quanto scritto dal commentatore, una sorta di inasprimento delle lotte operaie. Ecco, questo sarebbe sì un bel risveglio per Monfalcone. Ad oggi però ciò sembra essere una mera utopia, forse è più facile che arrivino gli ufo piuttosto che in Italia e nel monfalconese si risvegli la lotta operaia, perché la classe operaia non è andata in paradiso, è andata all'inferno e da lì non riesce più a muoversi. Ma un passaggio al contrario da Caronte lo si potrà sempre avere, un giorno, per ritornare per lottare, in un sistema sociale destinato ad implodere. Il 2016 sarà determinante per la democrazia, a partire dai referendum costituzionali, a quelli locali per la difesa dei Comuni ma lo sarà anche per la destra e sinistra Isonzo, per Gorizia e Monfalcone. Quello che ci si augura è che per il 2016 non si debba più ripetere questo sondaggio. 

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