L'ISTAT
ha pubblicato un breve rapporto che analizza la situazione in essere
dei contratti collettivi sia nel privato che nel pubblico ed ha
analizzato anche l'indice delle retribuzioni contrattuali.
Alla
fine di febbraio 2013 i contratti collettivi nazionali di lavoro in
vigore per la parte economica corrispondono al 58,4% degli occupati
dipendenti e al 54,6% del monte retributivo osservato Nel mese di
febbraio l’indice delle retribuzioni contrattuali resta invariato
rispetto a gennaio e presenta una crescita dell'1,4% rispetto a
febbraio 2012. In gennaio si è avuto un aumento dello 0,5% rispetto
a dicembre 2012 e dell’1,5% rispetto a gennaio 2012.
Complessivamente, nel primo bimestre del 2013 la retribuzione è
cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012.
Dunque
a gennaio e febbraio 2013, a fronte di un aumento tendenziale medio
rispettivamente dell'1,5% e dell'1,4%, i settori che presentano gli
incrementi tendenziali maggiori sono: alimentari bevande e tabacco
(3,6%); tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli (2,8%); pubblici
esercizi e alberghi (2,7%). Si registrano, invece, variazioni nulle
per energia e petroli, telecomunicazioni e per tutti i comparti della
pubblica amministrazione . Pertanto, sempre secondo l'ISTAT, alla
fine del mese risultano in vigore 27 contratti, che regolano il
trattamento economico di circa 7,5 milioni di dipendenti; ad essi
corrisponde il 54,6% del monte retributivo complessivo. Nel settore
privato l’incidenza è pari al 74,8%, con quote differenziate per
attività economica: la copertura è totale nel settore agricolo,
mentre è del 77,7% nell’industria e del 70,9% nei servizi privati.
Complessivamente, i contratti in attesa di rinnovo sono 47 - di cui
15 appartenenti alla pubblica amministrazione - relativi a circa 5,4
milioni di dipendenti (circa 2,9 milioni nel pubblico impiego).
Tre
milioni di dipendenti pubblici in attesa di rinnovo contrattuale, ed
il grosso di questa fetta riguarda il settore della scuola, il cui
contratto è scaduto nel 2009.
Entro
luglio 2013 andranno trovate le risorse per finanziare gli
ammortizzatori sociali in scadenza, la voce della politica
istituzionale sembra essere unanime nel guardare al settore della
Pubblica Amministrazione, come fonte ove attingere risorse.
L'austerità
colpirà ancora i diritti della classe lavoratrice della Pubblica
Amministrazione?
E'
una scelta politica, nulla di più.
Esistono
risorse economiche che possono essere recuperate su varie voci, una
su tutte è quella relativa all'acquisto dei mezzi militari.
Non
è demagogia, ma politica, la politica è scelta e la scelta implica
il rispetto di alcune priorità, la priorità è il lavoro, la
dignità sociale, i diritti sociali e non certamente i bilanci
militari o le grandi cattedrali nel deserto della ragione umana e
nell'oasi della speculazione capitalistica.
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