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L'operazione Blechi e le testimonianze raccolte da Paolo Zonta, Elda Soranzio e Mario Candotto

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Ci sono storie che lasciano il segno e nel corso dei decenni continuano ad essere ricordate, raccontante, con sfumature diverse e dettagli sempre nuovi, andando alla ricerca di perchè che ancora oggi non hanno una risposta esaustiva. Una di queste è sicuramente quella della "spia" Blechi, di cui non si ha neanche memoria fotografica, come è emerso durante uno scambio di battute nel corso della storica cerimonia con la quale si onora la storia della Brigata Proletaria. Ma il personaggio è esistito, eccome se è esistito.     La così detta operazione Blechi, degna della migliore regia hollywoodiana, ma quando si dice che la realtà supera l'immaginazione, c'è poco da fare se non raccontare la storia. E questa è la storia di Walter Garlaschi nato a Ronchi il 19 ottobre del 1922, residente a Monfalcone, storia che mi è stata raccontata da Mario Candotto nei seguenti termini: " Garlaschi, era stato fatto prigioniero dai tedeschi in Grecia, era con la marina. Venne im...

Intitolare il piazzale del punto più a nord del Mediterraneo di Monfalcone al generale Robert W. De Winton

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La storia del confine orientale è qui tra noi, sempre presente. Inaugurata, come ben sappiamo, la scalinata del punto più a nord del Mediterraneo a Norma Cossetto, per i motivi storici ben noti.    Sarebbe giusto, valutare, in tal direzione, di intitolare il piazzale che affianca la scalinata del porticciolo più a nord del Mediterraneo, al brigadiere generale Robert W. De Winton, vittima di quella che venne definita dagli inglesi come una esaltata, aderente al Partito Fascista, Maria Pasquinelli, che armata di pistola con tre colpi di pistola, colpendolo alle spalle il 10 febbraio del 1947, uccise il generale inglese come atto politico per le conseguenze derivanti dalla sconfitta dell'Italia nella seconda guerra mondiale e la perdita di territori annessi dal Regno d'Italia dopo la fine della prima guerra mondiale. Un gesto criminale, che le comportò l'ergastolo, anche se rischiò la pena di morte, ma ciò venne evitato per non trasformarla in una martire in un contesto politi...

La strage di Vergarolla. Incidente o attentato? Un caso ancora irrisolto da oltre 70 anni

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L'unica foto di quel fatto, diventata oramai simbolo, è quella colonna di fumo, che sale verso l'alto, portando con sé oltre 65 vite in quel  primo pomeriggio del 18 agosto del 1946. Non si era in Italia, come qualcuno erroneamente crede. Ma le vittime furono pressoché italiane. Si doveva svolgere una manifestazione sportiva dai connotati nazionalistici che aveva come scopo quello di rivendicare l'italianità dei luoghi. Esplosero le mine che dovevano essere controllate dagli inglesi.Con quelle mine francesi, come emerse dalle testimonianze dell'epoca, c'era un rapporto di convivenza. Erano convinti tutti che fossero in sicurezza. Ma tanto in sicurezza non furono visto che esplosero. E per esplodere fu necessario innescarle. E qui si apre una storia che ancora oggi non conosce verità di una strage che è stata dimenticata dall'Italia per mezzo secolo, che delle vittime se ne è letteralmente infischiata ed è stata strumentalizzata dai più solo per fini ...

Dalla strage di Vergarolla al massacro del Circeo, la maledizione di "Pola"

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Pola (Pula in croato), meravigliosa e vitale cittadina, italiana per poco più di vent'anni, è stata, suo malgrado, segnata da drammi, violenze, direttamente ed indirettamente che vedono il suo nome essere coinvolto. Città che venne citata da Dante nella Divina Commedia: «Sì com’a Pola presso del Carnaro, ch’Italia chiude e i suoi termini bagna» Citazione strumentalizzata, ancora oggi, per fini nazionalistici, come se Dante in quel tempo avesse realmente in mente una Italia politica ed amministrativa se non addirittura geografica unita che includesse anche Pola. Eppure questo è stato il pensiero dei nazionalisti, che invece ignorano quanto Dante scrisse sull'Italia di quel tempo: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Parole, visto quello che accade nell'Italia di oggi, a dir poco attuali e valide. Era il 18 agosto del 1946 . Sulla spiaggia di Vergarolla vi erano accatastate ventotto mine marit...

Il Concorso nazionale del MIUR per le scuole sule vicende del confine orientale ci manca solo il "ritorneremo"

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Il MIUR ha comunicato a tutte le scuole la possibilità di partecipare ad un concorso nazionale, in vista del giorno del ricordo. Come è noto la storia del '900 è studiata poco, per nulla alla primaria, e comunque le vicende del confine orientale, che sono complesse ma anche un vero unicum, non vengono trattate. Partendo dal fatto che vi è un vuoto, proporre un bando come quello che ora brevemente commenterò per le scuole, che situazione si rischia di fomentare? Si sta dicendo in tutti i modi, in tutte le lingue che il nazionalismo è sempre stato un male, e che continua ad esserlo oggi, perchè tradisce lo spirito fondamentale della fratellanza dei popoli che avrebbe dovuto caratterizzare la nostra vecchia Europa. Il titolo già è fuorviante: Nasce la Repubblica italiana senza un confine. Si parla del referendum per la Repubblica dove si evidenzia che “Se il referendum istituzionale del 2 giugno è considerato l’atto di nascita della Repubblica italiana, una parte della popolazione...

Se l'Italia ha "perso" alcune terre del confine orientale, la colpa è del suo nazionalfascismo

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Quando fai una passeggiata in Istria, od a Zara, od in quella che è stata buona parte dell'ex provincia di Gorizia, molti italiani ti diranno, questa è stata terra nostra. E' vero. Lo sono state per un periodo inferiore agli anni di Cristo, ma le pietre sicuramente non parlavano e se parlavano non parlavano solo italiano, anzi. Terre occupate e conquistate nella grande carneficina che è stata la prima guerra mondiale. Discorso diverso per Fiume , occupata con la nota marcia reazionaria, razzista, eversiva e militarista di D'Annunzio ed annessa all'Italia nel 1924 da e per Mussolini, per il tramite del burattino Re d'Italia. Ma l'Italia fin dal suo avvento ha non tanto sbagliato strategia, ma mostrato il suo lato peggiore, disumano, bestiale. Paese giovane, nato da e per diverse guerre, nato sotto il segno del sangue, quel sangue che verrà fatto sputare al popolo slavo. Sarà sotto il nazionalismo italiano che avverrà il simbolo delle persecuzioni contro gli s...

E' ora di dire basta alle provocazioni degli irredentisti e nazionalisti,Istria, Fiume e Dalmazia non si toccano

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Nel 2014 scrivevo , in merito al Giorno del Ricordo, che questo ha tra i suoi scopi possibili quello di  fomentare e legittimare l'idea, attraverso la propaganda storica e revisionistica, della “restituzione” delle terre "contese" oggi giustamente appartenenti alla Slovenia e Croazia. In Italia esiste un movimento, quale il Movimento Irredentista Italiano e nel sito si legge che “è un’organizzazione militante che punta alla creazione di una coscienza nazionale, volta  all'unità  e alla riscoperta dei valori dell’italianità. Esso lavora per l’Italia e per raccogliere tutti i patrioti in un unico progetto con l’obiettivo del raggiungimento dell’Unità, dell’Integrità e dell’Indipendenza della Nazione. Tale lavoro contempla le terre irredente di: Venezia Giulia, Fiume, Dalmazia, Arcipelago di Malta, Corsica, Nizza ed ex contea, Ticino, Grigioni italiano”. 

Strage di Vergarolla/ Pola: "Strage accaduta in Italia"? Un post di Cristicchi che farà discutere ed incazzare

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“Io ricordo Vergarola, una delle più gravi stragi mai accadute in Italia, in tempo di pace”.  Un post diffuso prima su twitter e poi su facebook, dal noto Simone Cristicchi, specialmente per Magazzino 18. Un post che ha avuto centinaia e centinaia di condivisioni, ringraziamenti. Ma della strage di Vergarolla si parla e polemizza da decenni anche se non è pienamente conosciuta, non è un fatto storico sconosciuto, casomai è un fatto storico senza la verità,  probabilmente le indagini non hanno portato a nulla semplicemente perché chi doveva indagare doveva essere giudice di se stesso o del proprio sistema ed è comunque innegabile la responsabilità oggettiva di chi amministrava provvisoriamente quel territorio, lasciando strumenti di morte semplicemente incustoditi ed accessibili a chiunque.  Ma, ecco il ma.  Pola, in quel tempo, era la città dell'Istria ad essere amministrata a nome e per conto degli Alleati occupanti quali, in quel caso, le truppe b...