Cosa è rimasto del primo maggio nazionale a Monfalcone?

Immagine
Si parlava di Gorizia, della storia del suo confine, anche se si era a Monfalcone, che non ha avuto alcun muro nel corso della sua storia, ma solo un confine con Duino, quando si dovevano scegliere le sorti del territorio con la questione del TLT osteggiata tanto dall'Unione Sovietica, quanto dagli americani. Altri tempi, altre storie, nella storia. Ma come è risaputo la scelta di Monfalcone per il primo maggio 2024 è stata logistica ed un ripiego rispetto alla scelta principale di Gorizia in vista della capitale europea della cultura 2025. Una piazza della Repubblica gremita di militanti sindacali, tanti provenienti dal vicino Veneto e anche dal resto d'Italia, tante bandiere, ci si aspettava forse una partecipazione più importante della rappresentanza dei lavoratori immigrati della Fincantieri. Scesero in piazza in 6 mila per rivendicare il diritto a pregare. Il diritto sul lavoro e le questioni del lavoro non sono sicuramente meno importanti, anzi, tutto parte da lì. E gli i

C'era una volta il teatro di Ronchi...

 


C'era una volta. Così potrebbe iniziare questa ventata di nostalgia in una Ronchi senza più teatro e cinema. Cittadina di oltre 10 mila abitanti, anche se in base ai dati ISTAT nei prossimi decenni rischia di non andare oltre gli 8 mila di abitanti, che vive molto della memoria del suo passato, stante un presente spesso poco gratificante. Si racconta di ciò che era, più di ciò che è. Dal meeting partigiano, all'agosto ronchese, agli eventi di un certo spessore. Oggi, le iniziative principali che portano il nome di Ronchi anche oltre i confini regionali, sono  il Festival del giornalismo ed il Curling bisiac, ed a volte la Cantada di Vermegliano, tolte ovviamente quelle sportive, a partire dal Baseball, e da quelle che organizza la biblioteca cittadina, cuore vitale della cultura ronchese, per la grande attenzione che c'è per la lettura nella nostra realtà. Dove è tramontata anche una delle poche librerie indipendenti, la libreria Linea d'Ombra di Andrea, che purtroppo, il tempo, ha deciso di portarsi via verso qualche mondo ignoto. 
Immagini d'epoca ti raccontano la Ronchi di una volta. Come il Cinema Teatro Italia situato nei pressi di Villa Miniussi. Fatto fuori, oramai ridotto a rudere, nei primi anni 2000 per dare spazio ad una struttura residenziale privata. Sulla facciata dell'edificio, della foto d'epoca, si notano affisse le locandine dello spettacolo teatrale "Passa la Ruina" con Mario Bonnaro e Lidia Pini". Si era negli anni '20 circa dello scorso secolo. 
C'era poi il cinema Rio ed Excelsior, quello stagionale, solo estivo di via Roma, oltre che quello parrocchiale.  Dal tutto, al niente, e la nostalgia, canaglia, in questo caso, diventa un rifugio teatrale, necessario.
 
mb

Commenti

Post popolari in questo blog

Una storia per bambini della scuola primaria nella giornata Mondiale della Gentilezza

Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione?

Bruxelles e le vetrine hot