IN FVG si è registrata in materia di province una situazione bizzarra. Prima le aboliscono, poi nascono le UTI, poi gli EDR, poi si propone il ritorno a ciò che è stato abolito il tutto in una regione che deve fare i conti con un calo demografico devastante forse la migliore soluzione sarebbe quella di costituire la provincia autonoma di Trieste e di Udine, sul modello del Trentino Alto Adige/ Südtirol inglobando l'Isontino o nella provincia di Trieste o in quella di Udine? Intanto, giunge la proposta della costituzione della provincia di Gorizia/Monfalcone. Ogni volta che si tocca il nome di qualcosa, si scatena sempre un putiferio, il merito però di questa proposta, a prescindere dal nome, è quello di aver acceso l'attenzione sul fatto che vi è la necessità di unire un territorio diviso come non mai. Da un lato hai Monfalcone che va oltre i 30 mila abitanti, dall'altro Gorizia che scende sotto la soglia dei 34 mila abitanti. Da un lato hai Monfalcone centrica, in qu
Ottieni link
Facebook
Twitter
Pinterest
Email
Altre app
A Monfalcone c'è un problema e si chiama razzismo, ma la città ha gli anticorpi per sconfiggerlo
Ottieni link
Facebook
Twitter
Pinterest
Email
Altre app
-
Diverse, purtroppo, sono le segnalazioni di casi di razzismo che interessano i cittadini "stranieri" in una Monfalcone che ha il primato regionale di avere una percentuale di cittadini di nazionalità non italiana enorme, il 31% su circa 30mila abitanti. Il motivo lo sappiamo tutti, il sistema Fincantieri, che dalla fine degli anni '90 per rimanere competitivo sul mercato capitalistico deve ricorrere a manovalanza proveniente da certe aree territoriali del nostro complesso mondo. Stranieri o non stranieri, si parla e si tratta sempre di persone, che hanno una propria dignità, che meritano rispetto. L'integrazione non si ottiene a colpi di divieti, o fomentando situazioni di intolleranza sociale.
Bisogna mettersi nei panni di chi li subisce certi atti, certi comportamenti. Per strada, quanto nei social, si sentono, si leggono, cose che lasciano veramente mortificati, basiti, a cui non si può più restare indifferenti e che non pensavamo di dover affrontare qui, nella nostra Bisiacaria. E le vittime sono costrette ad ingoiare il rospo, in silenzio, un rospo razzista che a Monfalcone non è di casa ma si è preso spazio, sempre più spazio nel corso del tempo. La città ha una storia importante, multietnica grazie ai cantieri, un tempo orgogliosa dei suoi cantieri navali, ogni varo di una nave era un evento per la città, oggi, salvo che per una cerchia ristretta, passa per la gente comune in sordina ed il cantiere è percepito quasi come un peso. Ma senza il grande cantiere navale, l'intera economia del mandamento monfalconese tracollerebbe. Il problema è ciò che il vento semina nel tempo, negli anni e ciò che si raccoglierà. E a Monfalcone si stanno raccogliendo tossine di intolleranza sociale verso i cittadini stranieri, bengalesi in particolar modo, come mai forse era successo nel corso della sua storia. Ho visto piangere una ragazzina bengalese perchè aggredita verbalmente per il velo che le copriva il capo. Ho visto persone puntare il dito contro donne bengalesi, accusandole in modo volgare di riprodursi in continuazione, ho letto commenti di chi diceva di come esiste l'area per cani a Marina Julia, di crearne una simile riservata per i bengalesi, c'è chi riferisce di aver sentito dire di sperare di veder investiti i bengalesi che vanno in monopattino in città, così uno in meno e si può continuare. Nella rivista della Polizia di Stato del 2020 era stato pubblicato un opuscolo importante dal titolo quando l'odio diventa reato, e ci sono diversi elementi di spunto di riflessione. Si legge che "l’antidoto più potente non può essere allora che la cultura per combattere l’ignoranza di chi ha paura del diverso, di chi si chiude negli stereotipi e non sa guardare oltre. E le forze di polizia giocano un ruolo centrale nel bloccare ogni forma di intolleranza prima che degeneri in sofferenza, distruzione e morte con crimini che hanno già infamato la storia dell’umanità. Niente può essere sottovalutato, la mente deve essere sempre attenta e lucida perché “il sonno della ragione genera mostri". Questo quanto scritto dal direttore centrale della polizia criminale, presidente dell’Oscad.
I crimini d'odio si connotano soprattutto per la plurioffensività. Secondo la Raccomandazione (97)20 del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa: “con il termine discorso d’odio (Hate Speech) si intende qualunque forma di espressione che diffonda, inciti, promuova o giustifichi l’odio razziale, la xenofobia, l’antisemitismo o altre forme di odio basate sull’intolleranza, incluse l’intolleranza espressa attraverso il nazionalismo aggressivo e l’etnocentrismo, la discriminazione e l’ostilità contro le minoranze, i migranti e le persone di origine migrante”. A questa si ricorda, sempre nelle citata rivista, quanto riportato nella decisione quadro 2008/913/GAI4, per la quale costituisce discorso d’odio “ogni comportamento consistente nell’istigazione pubblica alla violenza o all’odio nei confronti di un gruppo di persone, o di un suo membro, definito in riferimento alla razza, al colore, alla religione, all’ascendenza o all’origine nazionale o etnica”. Ci sono diversi livelli per tutelarsi contro i crimini d'odio, di razzismo, siano questi consapevoli, che inconsapevoli, che forse sono i peggiori. Livelli su cui operare tanto sul piano politico, quanto giuridico, ad esempio il riferimento principale è l’art. 604 bis cp (ex art. 3 l. 654/75) “Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”. La storia di Monfalcone non è razzista, non è fondata sull'intolleranza sociale, non è questa l'identità di Monfalcone, che oggi deve fare però i conti con un clima sociale, una realtà preoccupante ma che la città saprà ben respingere perchè gli anticorpi storici li ha a partire dal suo antifascismo che qui è innato prima che altrove e non si tratta di banale retorica.
mb
nella foto momento del flashmob contro il paventato divieto per i bengalesi di farsi il bagno vestiti
Concordo, ma sarà la solita sparata della Cisint, che comunque a Monfalcone sta facendo un sacco di cose.... Bene così, io avrei fatto la residenza a Monfalcone solo per votarla, mio papà era di li, almeno io qualche legame con il territorio ce l'ho..... Mi dispiace molto per il razzismo verso gli stranieri, i bengalesi in particolare. Non riesco proprio a capirlo: non ci hanno portato la camorra, non ci hanno portato 2 guerre mondiali, non vogliono cambiare i toponimi delle nostre città, non ci vogliono impedire di commemorare i ns morti indipendentemente dal colore politico, non cercano di rinfocolare vecchi odi nazionalisti, non mi hanno mai chiamato s'ciavo o talijan....
Il 13 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, nata da una conferenza del 1997 a Tokyo e introdotta in Italia dal 2000. Per questa propongo una storia per le classi di scuola primaria. La storia che segue, ambientata a Trieste, ha per protagonisti tre supereroi ed una nonna, Rosellina. Il disegno è stato fatto in una classe di una scuola dove la storia è stata letta. mb I tre supereroi e la nonnina Rosellina C’era una volta, anzi no. C’erano una volta tre supereroi. Avete presente quelli con i super poteri che si vedono nei film? Nei cartoni animati? Nei fumetti? Sì, proprio loro. E si trovavano in una bellissima città italiana, Trieste. Non erano mai stati prima a Trieste. Rimasero stupiti nel vedere quanto era lungo il molo sul mare, e quanto era enorme la piazza con due alberi di due navi dove sventolavano le bandiere, ogni tanto. Dopo essersi fatti un selfie sul molo Audace che è costruito sui resti di una vecchia n
Come calcolare capienza di una piazza durante manifestazione? La matematica non è una opinione qualcuno disse... 1) per un calcolo della superficie e della capienza, il limite preso di misura è un numero di 4 persone/mq, 2) Piazza del Popolo ha una metratura di di 17.100 mq con una capienza massima e teorica di 68.400 ; 3) Piazza san Giovanni ha una superficie di 39.100 mq, con una capienza totale, quindi, di 156.000 persone. Direi che è arrivato il momento di non dare più i numeri... Marco B. MANIFESTARE A ROMA, QUANDO I PARTITI DANNO I 'NUMERI' - La fisica, con il principio della impenetrabilità dei solidi, insegna che due oggetti non possono occupare lo stesso spazio. Eppure c'é chi ritiene che questo classico teorema non si applichi alle persone, soprattutto se convocate in un determinato luogo ad esprimere pubblicamente la loro opinione politica. Fuor di metafora: quando si tratta di conteggiare i partecipanti alle manifestazioni, i partiti "danno i numeri"
Bruxelles, come è noto, è sede delle più importanti istituzioni dell'Unione Europea. Una città affascinante, particolare, simbolo dell'alta borghesia, dove architettura moderna e tradizionale cercano, con poco successo, di convivere. L'Unione Europea rivendica spesso principi che ruotano intorno alla dignità delle persone, no alla donna oggetto, penso per esempio alla Risoluzione sulla discriminazione della donna nella pubblicità del 1997 al cui punto 10 si scriveva testualmente che il Parlamento europeo invita il settore della pubblicità a rinunciare in concreto e interamente a sminuire la donna a oggetto sessuale dell'uomo attraverso espedienti tecnici e raffigurazioni immaginose come il ridurre il ruolo femminile alla bellezza fisica e alla disponibilità sessuale . Certo, comprensibile. Ma a pochi minuti dal Parlamento europeo esiste un vero e proprio quartiere a luci rosse. Esistono anche agenzie di escort, club privati-scambisti, e donne in vetr
Concordo,
RispondiEliminama sarà la solita sparata della Cisint, che comunque a Monfalcone sta facendo un sacco di cose.... Bene così, io avrei fatto la residenza a Monfalcone solo per votarla, mio papà era di li, almeno io qualche legame con il territorio ce l'ho.....
Mi dispiace molto per il razzismo verso gli stranieri, i bengalesi in particolare.
Non riesco proprio a capirlo: non ci hanno portato la camorra, non ci hanno portato 2 guerre mondiali, non vogliono cambiare i toponimi delle nostre città, non ci vogliono impedire di commemorare i ns morti indipendentemente dal colore politico, non cercano di rinfocolare vecchi odi nazionalisti, non mi hanno mai chiamato s'ciavo o talijan....