Quel paradosso di Gorizia, dove da un lato si celebrano i cooperanti dei nazisti, dall'altro li si condannano come odiatori dell'Italia

I nomi dei luoghi hanno una importanza fondamentale, identitaria e di testimonianza del passato e delle radici storiche del luogo ma anche strategica. Un documento della CIA del 1963 con il quale si fotografava la situazione delle installazioni militari nelle principali località della Jugoslavia di Tito curiosamente riportava i nomi delle città in italiano, per poi in sede di revisione con un colpo di penna essere rettificati nella forma della lingua slava. Pola sarà Pula, Zara, Zadar, Capodistria, Koper, Spalato, Split, Fiume, Rijeka, ecc. Ciò probabilmente sarà avvenuto per una ragione strategica per consentire di identificare le città con i nomi riconosciuti in Jugoslavia in un tempo dove il bilinguismo non era sicuramente idilliaco.
mb
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