L'Europa la stiamo distruggendo noi!

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In un mondo dove l'Europa potrebbe avere un ruolo decisivo per la salvaguardia della democrazia, in un contesto politico dove gli autoritarismi, le dittature, sembrano essere la normalità e le democrazie quasi un fastidio, invece di diventare un punto di riferimento, è a rischio dissolvimento. Non sono gli USA, i putiniani, i cinesi, a distruggere l'Europa. Lo stiamo facendo noi, da soli. Non siamo nè carne, nè pesce, siamo totalmente allo sbando. L'Europa se si chiede cosa sia, la gente non saprà cosa rispondere, i suoi organismi sono sconosciuti ai più, percepita come entità astratta, anzi, l'Euro è spesso maledetto, forse l'unico beneficio che viene riconosciuto è la caduta dei confini, anche se , vedi ad esempio tra Italia e Slovenia, sono ritornati a modo loro. Insomma, ci siamo sciacquati la bocca all'inverosimile su fatto che l'Europa fosse un soggetto che ha garantito la pace per oltre 70 anni, anche se la guerra in Jugoslavia non è stata considerata...

Parte il processo per l'omicidio di Stato di Giulio, ma i rapporti tra Italia ed Egitto continuano come se niente fosse

Il 29 aprile si parte. Parte il processo per l'omicidio di Stato di Giulio. Un processo difficile, soprattutto per l'assenza di accordi di cooperazione giudiziaria, per l'assenza di ogni minima collaborazione da parte della dittatura egiziana che in Italia a livello istituzionale non può essere inquadrata come dittatura, contrariamente da come è accaduto con la Turchia di Erdogan che è nemica dell'Egitto. I rapporti tra Italia ed Egitto continuano come se niente fosse. L'ultimo tassello è anche la moda. Milano ed il Cairo uniti da un progetto sulla moda. Non c'è un solo campo che non sia coinvolto da affari, business con l'Egitto. Viviamo in un Paese tecnicamente democratico, dove è sacrosanta la separazione dei poteri, cosa che in Egitto non esiste, ma buon senso e rispetto per la dignità del proprio Paese vorrebbe un comportamento diverso viste le porte in faccia sbattute dall'Egitto. Dopo cinque anni e cinque governi nulla è mutato sostanzialmente nelle relazioni tra questi due Paesi, anzi, a dirla tutta, i rapporti ne sono usciti consolidati, rinforzati. Il paradosso nel paradosso. Si è fatto l'esatto contrario di quello che si sarebbe dovuto fare. Si è registrata in Italia una spaccatura tra il mondo istituzionale e la società civile a dir poco sconcertante sull'omicidio di Giulio. Il processo parte, non è scritta nessuna condanna, non è un processo politico, ma ai fatti ed i fatti puntano diritti verso gli apparti di sicurezza egiziani dove tra rapporti famigliari e fedelissimi è evidente che se dovesse cadere una delle teste coinvolte in questo processo ci sarebbero delle conseguenze per la dittatura egiziana. Un Paese serio come minimo avrebbe sospeso i rapporti diplomatici, non avrebbe armato la dittatura egiziana, avrebbe preteso almeno la cooperazione giudiziaria e trattato l'omicidio di un proprio cittadino come affare di Stato. Ma noi non siamo un Paese serio, e questo lo sapevamo già.

mb

fonte foto profilo social giuliosiamonoi

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